domenica 24 marzo 2013

un evento storico: l'incontro tra due papi




La storia stupisce sempre, i fatti vanno spesso oltre qualsiasi immaginazione.
Fino a qualche mese fa nessuno avrebbe potuto prevedere un evento così singolare, unico fino ad oggi: l'incontro di ieri a Castel Gandolfo tra due "sovrani" della Chiesa cattolica, i due pontefici Ratzinger e Bergoglio.

 "Il teologo tedesco, il pastore latinoamericano, interiore e attento alla liturgia il primo, popolare e più essenziale nelle forme l'altro. Si compie così la lunga parabola iniziata dalla Santa Sede più di un mese fa, l'11 febbraio, con l'annuncio delle dimissioni di Ratzinger, e proseguita il 13 marzo con i cardinali riuniti in conclave che giungono all'elezione del suo successore, Bergoglio.
Subito dopo la fumata bianca, Papa Francesco aveva telefonato immediatamente a Ratzinger e alla folla lo acclamava aveva chiesto di pregare anche per Benedetto XVI. Bergoglio ha chiamato nuovamente Ratzinger il 19 marzo, per fargli auguri di buon onomastico il giorno di San Giuseppe. E ora, passati i primi concitati giorni del Pontificato e decantata la pressione mediatica, ecco l'incontro.
Lasciando il suo pontificato, Benedetto XVI aveva assicurato obbedienza al successore e manifestato l'intenzione di seguire la vita della Chiesa in silenzio e in preghiera. Dopo un paio di mesi a Castel Gandolfo, Ratzinger si trasferirà nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano"





di Davide Leonardi, classe 3 H



scheda biografica a cura di Roberto Testa, classe 3 H

lunedì 18 marzo 2013

Bombardamenti italiani su Barcellona nel 1938





Ringrazio Francesco Virga per aver ricordato, con l'articolo del Corsera, il drammatico bombardamento di Barcellona da parte delle milizie fasciste durante la guera civile spagnola.

Anche questa è stata una pagina della nostra storia nazionale, certo non facile nè piacevole da ricordare.

domenica 17 marzo 2013

LA STORIA SIAMO NOI





Emozionante risentire dalla voce di Fiorella Mannoia le parole della Storia siamo noi di Francesco de Gregori, anche perchè dedicate a tutte le vittime della mafia nella 18a  manifestazione organizzata ieri  da LIBERA.




 "Chi non lotta ha già perso", "Bisogna ricordare cos'è la bellezza, imparare a riconoscerla e a difenderla", "No alla camorra, sì alla vita libera", questi alcuni degli slogan che abbiamo visto ieri in un corteo composto e colorato,  centocinquantamla persone che hanno sfilato tra le strade di Firenze nella Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

Il nostro silenzio li uccide per la seconda volta, ha detto Don Ciotti nel corso della manifestazione.
E ha chiesto che quei 900 nomi venissero letti ad alta voce, a memoria imperitura.

RICORDIAMOLI, PERCHE' SIAMO ANCHE NOI CHE SCRIVIAMO LA STORIA.



sabato 16 marzo 2013

La forte testimonianza della nuova Presidente della Camera



E' stato un regalo a tutte le donne, meritato e sofferto sia nel desiderio che nel bisogno, un posto faticosamente conquistato dopo anni di impegno civile e sociale tra i rifugiati e "gli ultimi del mondo", la nomina di Laura Boldrini alla terza carica dello Stato.

La sua storia incoraggia a lavorare per una politica vera e al servizio del Paese, a nome dei tanti cittadini perbene che credono ancora nella giustizia e nella solidarietà

Il discorso di insediamento non ha trascurato nessuno e, anche solo per questo, è stato di insolito forte impatto emotivo. Tanti di noi hanno avvertito la commozione che si prova davanti a chi sa conquistarsi una stima assoluta con gesti semplici e trasparenti, testimonianze dell'essere "persone" nel senso più autentico del termine.
 Laura Boldrini ci ha ricordato che a ciascuno di noi è affidato un impegno di coerenza e responsabilità, con le parole ferme e chiare di chi non ama la retorica e va subito al nodo della questione.

Ascoltiamo le sue parole, la sua testimonianza, iniziamo insieme a scrivere una pagina nuova della nostra Italia. Perchè quando si è sull'orlo del baratro si possa sperare sempre di risalire la china.


mercoledì 13 marzo 2013

Grazie a Teresa Mattei

Ci ha lasciato ieri la  più giovane deputata eletta nel 1946 nell' Assemblea Costituente Italiana, Teresa Mattei, l'ultima ancora in vita delle 21 donne di quell'Assemblea. Teresa era entrata in Parlamento a 25 anni ma alle spalle aveva già tanti anni di impegno politico e una storia familiare di preciso schieramento antifascista.
Laureata in filosofia a Firenze, era stata partigiana con il nome di battaglia "Chicchi", molto attiva nella Resistenza e nella lotta di Liberazione, faceva parte dei Gap e, partecipò anche ad attentati in quegli anni difficili.




Si era già schierata da studentessa liceale: mentre un professore teneva delle lezioni sulla difesa della razza. Teresa si alzò in piedi e disse: «Chiedo di uscire perché queste cose vergognose non le voglio sentire». Fu immediatamente radiata dalle scuole del Regno e per prendere la maturità dovrà presentarsi da privatista, studiando a casa con l’aiuto di Piero Calamandrei, un amico di famiglia.
Nel 1944   sta preparando la tesi di laurea con Eugenio Garin. Ma il 3 giugno 1944 l'occupazione nazista chiama di nuovo gli italiani alla Resistenza:  non si può non rispondere e Teresa con l’amico Dante fa saltare un convoglio tedesco carico di esplosivo nascosto in un tunnel. Dante muore nell’azione, lei riesce a fuggire in bicicletta inseguita dai tedeschi. Corre all’università rifugiandosi in una stanza dove il suo relatore sta tenendo una riunione di professori. «I tedeschi mi inseguono, dica che sono qui per discutere la tesi». Quando i tedeschi irrompono Garin conferma la storia della tesi e i tedeschi se ne vanno: inoltre, i professori considerano valida la discussione e il giorno dopo le conferiscono la laurea. Da pochi mesi suo fratello Giancarlo Mattei, come lei nel Partito comunista clandestino, docente universitario di chimica e artefice della Santa Barbara di via Giulia 25, si era suicidato in via Tasso temendo di non resistere oltre alle torture e di rivelare i nomi dei compagni. Lei non demorde, anzi ha un motivo in più per partecipare armata all’attentato contro il filosofo repubblichino Giovanni Gentile. Poi cerca di raggiungere i suoi a Roma, portando con sé le matrici per stampare l’Unità. Durante il viaggio percorso con mezzi di fortuna finisce nelle mani di un commando di SS. La accusano di essere una partigiana, la picchiano, in cinque la violentano. Neanche questo riuscirà a fermare l'impegno di Teresa negli anni successivi, sempre in prima linea con coerenza e lucidità di pensiero.
"Era una donna di grande intelligenza e di vitalità, infaticabile - la ricorda Patrizia Pacini che per l'Altreconomia ha firmato il libro "La Costituente, storia di Teresa Mattei" - era in prima fila a battersi per i diritti delle donne, per l'uguaglianza dei cittadini, ha lavorato alla stesura dell'articolo 3, cardine della nostra Costituzione".
C'era Teresa Mattei dietro la mimosa diventata il simbolo della festa delle donne: "Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne" suggerì a Luigi Longo in un lontano 8 marzo. Infaticabile in tutte le lotte per la difesa delle donne, dei bambini e di ogni uomo libero e onesto, vogliamo ricordarla nelle biografie da noi realizzate e dedicate a queste donne straordinarie di cui oggi sembra faticoso conservare la giusta memoria.

Perchè mai come in quegli anni è stata scritta la storia più difficile ma anche più ricca dei senso e di valore dell'essere donna nella società italiana. Senza queste figure eccezionali per coraggio e capacità  le conquiste del dopoguerra e del movimento femminista (dalle leggi sul divorzio e l'aborto al nuovo diritto di famiglia fino alla più recente legge sulla violenza sessuale) sarebbero state impensabili.

Grazie a Teresa e alle sue compagne di lotta.








"Siate migliori di noi, difendete la Costituzione, la giustizia e la libertà"


 

sabato 9 marzo 2013

Il Conclave



Da martedì si riunirà il Conclave per l'elezione del nuovo pontefice





Segnaliamo il ricco dossier CONCLAVE
su Repubblica.it

per trovare tutte le informazioni utili sulla storia del Conclave, le operazioni previste,
una visita virtuale della Cappella Sistina, gli aggiornamenti 
e anche un blog in lingua inglese per seguire in tempo reale l'evento.



LO STORICO LE GOFF SULLE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI

di Francesca Ignoto, classe 3 H



Il 13 marzo 2013 è stato eletto pontefice della Chiesa di Roma  
Jorge Mario Bergoglio
che sceglie il nome di FRANCESCO

sabato 2 marzo 2013

Francesco Giacobbe al Senato della Repubblica


Entra nel Senato della Repubblica dalle liste del Pd per la ripartizione Africa-Asia-Oceania, il
prof. Francesco Giacobbe, ex alunno del Liceo   Scientifico "Leonardo" di Giarre, oggi residente in Australia.
Impegnato sin dagli anni 70 nella Fgc e nella Lega delle Cooperative, Giacobbe si trasferisce in Australia nel 1982, a 24 anni.  A Sidney nel 1990 si  laurea in Economia e commercio, completando poi gli studi con un master e un dottorato di ricerca. Essendo stato lo studente del proprio corso con i voti più alti, gli viene subito offerta la cattedra di Programmazione e Controllo Aziendale all'università di Sidney, insegnamento universitario ancora oggi esercitato.
Intensa la sua attività di pubblicista sui mezzi di informazione italiani (cartacei e radio-televisivi). Dal 1999 Francesco Giacobbe è Presidente dell’Italian Forum Limited, la società che ha gestito la costruzione del Centro Culturale Italiano, un progetto reso possibile dalla donazione di un terreno da parte del governo del Nuovo Galles del Sud nel 1988 in riconoscimento del contributo dato dagli italiani nello sviluppo dello Stato. Presiede inoltre il CAS (Coordinamento Associazioni Siciliane) di Sydney.
 Francesco Giacobbe è da sempre impegnato nella sinistra. «Essere di sinistra - sottolinea - è una questione ideologica che oggi i giovani non riescono più a capire. Poi in Australia la politica è completamente diversa. Il mio in Australia è stato un impegno nel sociale con varie organizzazioni della comunità italiana per promuovere l'integrazione della comunità italiana all'interno della società australiana"

con le linee guida della sua presenza politica

Francesco Giacobbe ha avuto sempre una particolare attenzione per le attività svolte dal Liceo Leonardo, liceo in cui si era formato, alunno del prof. Mario Catanuto. Mosso dalla consapevolezza che il legame con il territorio e la cultura locale non si estingue con una lontananza fisica, spesso forzata dalle necessità, ci ha incoraggiato  a progettare, per poi sostenerlo concretamente in Australia nel 2009,  l'incontro del gruppo di ricerca Migranti del Liceo Leonardo, docenti e studenti, con le Comunità di Tully, Brisbane, Sydney.  La sua collaborazione, unita ad una personalissima carica di vitalità, fiducia ed entusiasmo,   è stata per noi essenziale: non sarebbe stato possibile infatti avviare un dialogo così proficuo con le Istituzioni e le Comunità Italiane ed Australiane lì presenti senza la sua preziosa mediazione. Tutte le tappe del viaggio sono state dedicate alla  presentazione dei risultati degli studi realizzati nella nostra scuola sull'emigrazione dei siciliani in Australia e per procedere ad una ulteriore  integrazione della ricerca, raccogliere interviste poi riproposte in un video e in vari articoli, incontrare e parlare con i tanti siciliani costretti a lasciare la loro terra in cerca di una vita migliore. 

In seguito a quella straordinaria esperienza, di notevole valore formativo sia sul piano professionale che su quello umano e relazionale, nuove storie si sono aggiunte alle precedenti e, riportate su pannelli espositivi, attendono di essere definitivamente esposte nel Museo Etneo delle Migrazioni di Giarre. 




Al neo senatore Francesco Giacobbe, certi che sarà portatore di reali valori costruttivi e delle necessarie istanze di dialogo istituzionale ed intergenerazionale, i nostri più calorosi auguri con questa bella foto ricordo
scattata a
Sydney, febbraio 2009