domenica 25 marzo 2012

NON SOLO ELLIS ISLAND: L'ARCHIVIO DELL' EMIGRAZIONE IN AUSTRALIA



Quanti di noi hanno avi emigrati in Australia? Quasi tutte le famiglie dell'area ionico-etnea hanno un parente, un amico, un conoscente nel continente "nuovissimo".  Per tutto il Novecento, infatti, da Palermo e da Messina, ma anche da Napoli e da Trieste,  migliaia di italiani cercarono fortuna a Perth, Darwin, Innsfaill, Brisbane, Sydney. Le grandi piantagioni di canna da zucchero e le fabbriche cercavano manodopera e da noi la povertà incalzava. Con i matrimoni per procura nacquero persino le "navi delle spose",  cariche di donne che avevano conosciuto il marito solo in fotografia e lo raggiungevano a nozze ormai registrate. Il governo australiano ha finalmente messo a disposizione una grande banca dati in cui queste persone si possono rintracciare e, in alcuni casi fortunati, è possibile persino oggi contattarle  grazie ad un numero di telefono indicato. 

Dopo l'archivio virtuale di Ellis Island ecco dunque il 

National Archives of Australia

Per iniziare la ricerca basta andare su SEARCH AS A GUEST e poi inserire nome e data di partenza (approssimativa) della persona emigrata. In alcuni casi sono disponibili anche documenti originali da visionare e stampare. Molto ricca la documentazione sui prigionieri di guerra italiani (prisoner of war-internee)  per gran parte italiani residenti in Australia portati in campi di raccolta allo scoppio del conflitto e qui detenuti fino alla conclusione delle operazioni.
E' possibile inoltre effettuare la ricerca con i dati  delle navi sbarcate a Fremantle e in altri porti  dell'ovest  australiano tra il 1921 e il 1949; o arrivati  all'aeroporto di  Perth tra il 1944 e il 1949.
Ricca  anche la raccolta di foto delle industrie e delle città dove i nostri conterranei andarono a lavorare e a vivere.
Insomma, proprio l'archivio virtuale che mancava per ricostruire la storia degli italiani d'Australia e, con un po' di fortuna, ritrovare persino il parente lontano di cui non avevamo più notizie.
Pronti per partire?


venerdì 16 marzo 2012

17 marzo 2012: 150 anni di storia on line

Una storia per immagini dell'Italia unita





Sabato 17 marzo riaprirà al pubblico alle Officine Grandi Riparazioni di Torino la mostra “Fare gli taliani 1861-2011” , uno degli eventi più riusciti nell’anno delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia unita. E da sabato sarà online, all’indirizzo http://www.faregliitaliani.it/  la Timeline “Fare gli italiani”, una linea del tempo virtuale tracciata lungo il percorso disegnato da Walter Barberis e Giovanni De Luna per la grande esposizione, animata da immagini e suoni dell’Italia alle prese con la definizione della propria identità nazionale, dal Risorgimento ad oggi. La mostra diventa quindi uno spazio permanente e si arricchisce, attraverso la rete e l’uso delle tecnologie digitali di una nuova dimensione, di nuovi materiali, di nuovi visitatori. E attraverso il portale diventa work in progress, aperto al contributo di cittadini e istituzioni, uno “spazio virtuale” destinato ad arricchirsi nel tempo.

La Timeline è un progetto Istituto Luce-Cinecittà e Comitato Italia 150, curato da Archivio storico Luce e regesta.exe, che consentirà agli utenti di ripercorrere le tappe più importanti della vita politica del Paese, le mutazioni economiche e sociali, lo sviluppo scientifico, tecnologico, industriale dell’Italia in cammino, attraverso i materiali dell’Archivio storico Luce, di Rai Teche, del Museo Centrale del Risorgimento di Roma, dell’Archivio Centrale dello Stato, dell’Archivio Storico della Città di Torino, delle Raccolte Museali Fratelli Alinari, dell’Archivio del Touring Club Italiano.

Giornali cinematografici d’epoca, documentari storici, filmati di nuova produzione, fotografie, quadri, illustrazioni, periodici e incisioni, canti - provenienti da tanti archivi dislocati sul territorio nazionale - racconteranno come gli italiani si sono fatti ma anche, e soprattutto, come gli italiani si sono visti e rappresentati in un secolo e mezzo di storia.

In questo affresco di 150 anni della nostra storia un ruolo di primo piano è affidato ai cinegiornali Luce d’epoca fascista, ai documentari di propaganda e istruzione del Ventennio, alle fotografie dei reparti Luce mobilitati dal regime, alle immagini dei cineoperatori militari statunitensi al seguito delle truppe anglo-americane durante il secondo conflitto mondiale e, per il dopoguerra, alle attualità cinematografiche della Settimana Incom. Il Risorgimento è ritratto soprattutto con quadri e illustrazioni del Museo Centrale del Risorgimento di Roma e di altri archivi e musei, le teche Rai racconteranno gli eventi più recenti a cavallo tra il XX e il XXI secolo.

La struttura del portale segue l’organizzazione della mostra, scandita in 8 partizioni cronologiche (dal 1815 al 1870; dal 1870 al 1914; dal 1914 al 1922; dal 1922 al1939; dal 1940 al 1945; dal 1945 al 1961; dal 1961 al 1990; dal 1991 al 2011 infine), 14 temi - L'Italia delle città, Le campagne, La scuola, La Chiesa, Le migrazioni, La prima guerra mondiale, La seconda guerra mondiale, Il volto della patria, La partecipazione politica, Le fabbriche, Le mafie, I trasporti, I consumi, I mezzi comunicazione di massa – ed una serie di cronologie tematiche (i governi, i libri, i film, lo sport, lo sviluppo industriale).

Agili schede biografiche, corredate di documenti multimediali, presenteranno i protagonisti della vita politica, culturale, sportiva. Alla cronaca puntuale degli eventi di storia nazionale illustrata dagli speaker dei cinegiornali – come l’inabissamento del transatlantico Doria il 26 luglio del 1956 – e agli avvenimenti di politica internazionale descritti dalle testate giornalistiche italiane e straniere farà da sfondo, con i servizi cinematografici della sezione “Come eravamo”, il tempo lento dell’Italia contadina, in marcia verso la modernità.

E’ lo specchio in cui guardarci.
 
(comunicato stampa inoltrato da Antonella Pagliarulo)
 

mercoledì 7 marzo 2012

8 marzo, giornata delle donne

Nel 1908 a New York le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme.

La giornata dedicata alla donna viene oggi  impropriamente chiamata “festa” e come tutte le feste ha i suoi simboli e le sue consuetudini: mimose, parrucchiere, trucco, vestito per l'occasione e serate da sballo.


Tuttavia è da quel dramma che nacque la Giornata Internazionale della Donna dell'8 marzo (non una festa, dunque) su proposta di  alcune donne che da tempo lottavano per il riconoscimento della parità di genere, tra cui Rosa Luxemburg. Era volontà della spartachista tedesca ricordare così sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse erano sottoposte. La  giornata si è affermata nel mondo, accompagnata da azioni di sensibilizzazione sullo stato attuale del genere femminile, a casa come al lavoro, chiedendo sempre maggiori misure di protezione e garanzia da violenze di ogni forma sulla loro presenza.

A noi piace ricordare in questa giornata le 21 donne dell'Assemblea Costituente, prime italiane elette con libero voto dal suffragio universale del 1946. Di esse sappiamo ancora molto poco e rischiano di essere ingiustamente dimenticate.

La ricostruzione è stata realizzata dalla classe 5 C nell'anno scolastico 2010-2011, con il coordinamento di Maria Grazia Le Mura.




Importante anche approfondire la conoscenza delle lotte delle donne in Italia e nel mondo per la conquista dei diritti civili e la tutela della dignità personale. Un sito ricchissimo di dati storici e di materiale documentario, iconografico e bibliografico per la conoscenza del movimento femminile.


Per conoscere la legislazione in materia di pari opportunità e di tutela di genere, sia nazionale che comunitaria, rinviamo al sito SOLIDEA, ricco di tutte le norme in questione con i più recenti aggiornamenti

LA LEGISLAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA
Grazie a queste donne per il contributo dato alla nostra storia e alla nostra società, grazie a tutte le donne che continuano ogni giorno con il loro impegno e la loro vitalità  a rendere il mondo migliore di come lo hanno trovato. Spesso escluse dalla storia, sono state la vera energia di cambiamento e sviluppo verso un mondo più giusto e più ricco di umanità.


ORE 18,00




A TUTTE LE DONNE

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso

sei un granello di colpa

anche agli occhi di Dio

malgrado le tue sante guerre

per l'emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza

e rimane uno scheletro d'amore

che però grida ancora vendetta

e soltanto tu riesci

ancora a piangere,

poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,

poi ti volti e non sai ancora dire

e taci meravigliata

e allora diventi grande come la terra

e innalzi il tuo canto d'amore.

Alda Merini

lunedì 5 marzo 2012

MOSTRA: Le donne che hanno fatto l'Italia


Catania, Museo Civico "Castello Ursino"

Piazza Federico II di Svevia

3 febbraio - 8 marzo 2012

Le 21 donne alla Costituente
LE 21 DONNE DELLA COSTITUENTE


In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il Museo Civico "Castello Ursino" di Catania ospita dal 3 febbraio all'8 marzo 2012 la mostra "Le donne che hanno fatto l'Italia" che, attraverso dipinti, foto, filmati, documenti, abiti, giornali, cimeli, ricostruisce un percorso che attesta come le donne abbiano fortemente contribuito al processo di unificazione, ai cambiamenti e alla crescita del Paese.

La mostra, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unità Tecnica di Missione, dal Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, dal Comune e dalla Prefettura di Catania in collaborazione con l'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, sarà inaugurata giovedì 2 febbraio alle ore 16.30 alla presenza di Giuliano Amato, Presidente del Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

Il coordinamento e la direzione generale sono di Alessandro Nicosia con la consulenza scientifica di Marco Pizzo ed Emanuele Martinez per le sezioni "Le Donne del Risorgimento italiano" e "Donne insieme"; Miriam Mafai per le sezioni "Le Protagoniste" e "Le Prime"; Lea Mattarella per la sezione "Le Donne e l'Arte".

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE TELEFONICA

Informazioni su

giovedì 1 marzo 2012

10 febbraio 1947


La Pace di Parigi definisce il 10 febbraio 1947 i confini orientali dell'Italia. Il Trattato prevedeva, per chi voleva mantenere la cittadinanza italiana, l'abbandono dell'Istria, della Dalmazia, delle città e dei villaggi che ormai rientravano in territorio iugoslavo. Fu un dramma per centinaia di migliaia di italiani costretti ad un esodo forzato, costretti per anni a vivere in uno dei 109 campi profughi allestiti nella penisola, trascinati nel giro di pochi anni dalla violenza croata e fascista prima, titina dopo, alla necessità di ricostruire una esistenza possibile e dignitosa in una terra diversa da quella di origine, lontani da tutto il passato ma ancora incapaci di capire il presente.
Quella confusione e quello sbandamento sono rimasti, insieme alle violenze che li avevano preceduti nella fascia orientale dell'Adriatico, nel silenzio politico e diplomatico per decenni. Solo nel 2004 è stato istituito il Giorno del Ricordo e da allora tanti sforzi vengono attivati dagli storici per portare chiarezza e conoscenza in quella terribile pagina di storia che coinvolse tanti italiani ma anche sloveni, croati, esuli politici.

Suggeriamo per gli approfondimenti alcune letture attraverso le fonti on line:



IL CONFINE ORIENTALE ITALIANO, a cura dell'Università di Firenze



Ecco i lavori presentati dagli studenti del Liceo Scientifico "Leonardo" e del Liceo Classico "Amari" di Giarre al concorso indetto dal "Comitato 10 febbraio".

ELABORATI VINCITORI:

Un difficile ricordo, di Elia Torrisi, Liceo Classico "Amari"

La fine nel buio, di Giuseppe Palazzolo, Liceo Scientifico "Leonardo"

Le Foibe, di V.Pennisi, A.Leotta. A.Catalano, R.Cipolla, Liceo Scientifico "Leonardo" (premio sezione multimediale)

Foibe, di Giusy Denaro, Liceo Scienze Umane "Amari" (premio menzione " opera creativa")



ALTRI ELABORATI PRESENTATI (con attestato di merito):

Foibe, una strage negata, di Tiziana Tornabene, Liceo Scientifico "Leonardo"

In memoria dei massacri delle foibe, di Marco Sorbello (sezione multimediale), Liceo Scientifico "Leonardo"

60 anni di silenzi, di Giuliana Tripoli e Gianfilippo Ferrara, Liceo Scientifico "Leonardo"


GIORNO DEL RICORDO 2011
elaborati e ricerche