martedì 17 marzo 2015

154 anni di unità italiana



a 30 anni dalla perestrojka



Nel marzo del 1985 Michail Gorbaciov diventa segretario generale del Comitato centrale del partito comunista sovietico, il Pcus. Ha 54 anni. Con lui si avvia la stagione della perestrojka "ristrutturazione" e della trasparenza, la Glasnost. 
Che muterà profondamente la società sovietica ma verrà soffocata da tensioni economiche e politiche. E terminerà con le dimissioni dello stesso Gorbaciov nel 1991, con lo scioglimento del Partito comunista e il tramonto dell'Urss. 
Cosa è rimasto della perestrojka nella Russia di Putin?

Una analisi viene proposta da questo video di Rep TV 

venerdì 13 marzo 2015

GUERNICA


26 aprile 1937 - Guernica, una cittadina dei Paesi Baschi spagnoli, è teatro di un durissimo bombardamento della Luftwaffe, nel corso della guerra civile spagnola. Guernica è rasa al suolo per il 70 per cento. Il bombardamento sulla piccola città basca è uno dei primi della storia a non avere obiettivi strategici militari, ma una pura funzione d’intimidazione della popolazione civile. 

Il deliberato attacco alla popolazione civile ha da subito una vasta eco internazionale e colpisce gli animi di numerosi artisti dell’epoca, tra cui Picasso,  che immortalerà l’evento in uno dei suoi quadri più famosi.

Mentre Picasso lavorava nel suo studio a Parigi, in Spagna la guerra civile tra i monarchici, guidati dal generale Francisco Franco e i repubblicani, era ancora in corso. 
Il governo repubblicano, vedendo in lui un personaggio di spicco gli affidò la direzione del Museo del Prado di Madrid e gli commissionò una grande tela da esporre a rappresentanza della Spagna all’Esposizione Universale che si sarebbe tenuta nell’ estate 1937 a Parigi.
Fu così che Picasso dipinse Guernica, grande tela di circa otto metriproprio quando stava riflettendo sul soggetto da rappresentare nella sua grande opera, iniziarono ad arrivare a Parigi i primi echi del grande bombardamento che il 26 Aprile 1937 rase al suolo la città di Guernica. Arrivarono sui giornali anche i primissimi reportage di guerra: morti, feriti e case in fiamme.
La guerra civile spagnola si concluse solo nel 1939 con circa un milione di morti e la vittoria di Franco, e alla storia dell’arte passò l’opera d’arte Guernica di Picasso, forse l’opera più impegnata “civilmente” di tutti i tempi.

su rai educational

LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA, le cause
video 3 minuti

2, 34 minuti



Titolo: Guernica
Autore: Pablo Picasso
Datazione: 1937
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 351x782cm
Collocazione: Madrid, Centro de Arte Reina Sofia

Lambiente è una stanza non una città con i suoi edifici bruciacchiati o i tetti scoperchiati.  Non si tratta di una cronaca storica di eventi ma d’una tragedia di esseri umani.
Guernica venne bombardata in un soleggiato pomeriggio di primavera mentre nel dipinto l’ambiente è scuro, interrotto da lampade, come da bagliori di luce. Si tratta pertanto di una scelta simbolica e non realistica (oscurità = tragicità dell’evento). 

Le figure : quattro donne, un bambino, la statua di un guerriero, un toro, un cavallo, un uccello.
Le donne urlano, si disperano, fuggono, cadono. Sulla sinistra, sotto il toro, una donna tiene in grembo il corpo senza vita di un bambino. Dalla parte opposta un’altra donna sembra cadere e mostra il terrore di chi cerca di fuggire dalle fiamme. Un’altra si sporge da una finestra  spingendo in avanti una lampada ad olio. Un’altra ancora, in basso nella metà di destra, fugge verso il centro della scena. L’unico uomo è un frammento immobile, statuario. In una mano stringe una spada spezzata e un fiore, forse un segno di speranza. In posizione più centrale un cavallo si contorce dal dolore e l’uccello immerso nel buio sembra emettere un grido.  

Le donne. Sebbene al momento del bombardamento Guernica fosse soprattutto una città di donne e bambini essendo molti uomini al fronte, nella scelta di Picasso ci sono altre ragioni: le donne rappresentano l’umanità innocente, indifesa, vittimizzata. Del resto, donne e bambini sono stati spesso presentati da Picasso in numerosi dipinti come simbolo di bellezza, grazia, vitalità, nobiltà; perciò un attacco  contro  donne e bambini significava per Picasso un attacco brutale a queste qualità. 

Gli animali. Picasso inserì gli animali nella sua opera  perché di solito si attribuiscono agli animali delle reazioni elementari, semplici ma violente. Il cavallo impersona il dolore fisico, il suo corpo stravolto occupa il centro della composizione e alla sua testa è affidata l' espressione più intensa della sofferenza. Per Picasso rappresentava il popolo sofferente, che aveva pagato per tutti a  Guernica. L'uccello, probabilmente, è collegato alla colomba della pace, e  appare qui come un'altra personificazione del la­mento funebre. 

Il toro. Qual è il significato del toro in Guernica? Non c'è dubbio che il toro sia una figura dominante. L'urlo della madre è rivolto a lui, e cosi pure la faccia del bambino morto. Il guerriero guarda verso di lui. Anche il cavallo urlante è orientato verso di lui e una delle donne gli spinge incontro la lampada mentre la donna in fuga, correndo guarda nella sua stessa direzione. Il toro , con il suo sguardo rivolto verso l’ossservatore,  sembra al di fuori della catastrofe. Secondo lo psicologo dell’arte Rudolf Arnheim esso vuole essere un’immagine al di fuori del tempo. L’immagine di una Spagna imperturbabile , come la quercia di Guernica e la Casa de Juntas (il palazzo del parlamento basco) che rimasero intatte dopo i bombardamenti. L’immagine, forse, di una Spagna che può e deve sopravvivere al tragico evento.  

Il colore. Il dipinto è acromatico: costruito esclusivamente in una scala cromatica che va dal bianco al nero. L'immagine è ridotta alle pure forme. Questa scelta si spiega  con due considerazioni: in un dipinto che rappresenta il trionfo della morte e il dolore universale l'assenza del colore corrisponde all'assenza di vita. Inoltre, Picasso aveva appreso la notizia dell'eccidio dai giornali, ed è attraverso la stampa che il bombardamento della cittadina basca aveva acquistato un'eco internazionale. La scelta cromatica di Picasso sembra richiamare le foto in bianco e nero della carta stampata e voler ricondurre la drammaticità dell’evento al contrasto tra luce e buio.

venerdì 6 marzo 2015

le donne nella storia italiana


LOGO PER L'8 MARZO 2015



NELLA STORIA VERA

NOI CI SIAMO SEMPRE STATE

SOLO

NON HANNO VOLUTO VEDERCI
NON HANNO PENSATO DI PARLARE CON NOI
NON HANNO VOLUTO ASCOLTARCI
NON HANNO VOLUTO DARCI LA  PAROLA


L'Istituto Luce ci offre adesso otto video sulla presenza femminile in Italia 
dal fascismo alle lotte per la parità dei diritti


per vederci, ascoltarci, farci parlare 

per poter dire la forza delle







le leggi razziali in Italia


post di Syria Magro




Le leggi razziali fasciste comprendono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi che vennero varati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni '40, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana, rivolti prevalentemente – ma non solo – contro le persone di religione ebraica.


Furono lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini dal balcone del Municipio in occasione della sua visita alla città.

Le leggi razziali sono state abrogate con i regi decreti-legge nn. 25 e 26 del 20 gennaio 1944.


Per leggere la ricostruzione completa, cliccare su