mercoledì 29 giugno 2011

L'ITALIA DALLA LIRA ALL'EURO

post di Marco Sorbello
classe 4 D

Dal 1861 il Regno d'Italia ha un'unica valuta nazionale, la LIRA.



Nel 1999 l'Italia decide di adottare l'EURO insieme ad altri dieci paesi europei.
Ecco una breve storia di questo cammino.




sabato 25 giugno 2011

Le donne nella storia d'Italia

Può il Risorgimento essere studiato anche come storia di genere, portando alla luce il contributo delle donne rimasto fino a poco tempo fa quasi del tutto sconosciuto o, nel migliore dei casi,  sottovalutato? Può lo studio scolastico della storia dilatare i suoi confini, frugare fra carte e documenti per ricostruire profili di giovani donne coraggiose antesignane del grande processo di emancipazione femminile del Novecento?

E' la strada che la prof.ssa Giusy Romeo ha voluto percorrere con i giovanissimi studenti della scuola media "Ungaretti" di Giarre, aiutandoli con intelligente strategia didattica  non solo in  un cammino di conoscenza scolastica ma  soprattutto nella loro maturazione umana, civica e sociale, condizione fondamentale per raggiungere la consapevolezza di una identità e di una appartenenza al territorio e alla sua storia.


La classe 3 B propone

A cura della  classe 3 D 


martedì 21 giugno 2011

Un primo bilancio del blog


Sei mesi  fa nasceva il blog 150 anni insieme, con il logo creato da Paola di 4 C e i primi post di apertura.
Da allora abbiamo avuto quasi 25.000 visite con contatti quotidiani in tutto il mondo.


E’ un primo traguardo che supera ogni nostra aspettativa ma soprattutto è un forte incentivo per gli studenti che continuano a lavorare con i loro contributi e le loro riflessioni, a credere nella possibilità di una formazione umana e civica che vada oltre le aule scolastiche e sappia guardare al mondo e alle sue molteplici e complesse realtà.

E' proprio ai ragazzi che va il riconoscimento più importante: la loro creatività, il loro entusiasmo, le loro energie e la loro progettualità sono stati  e continuano ad essere la linfa del blog.

Vogliamo ringraziare in questa occasione anche tutti i visitatori, i siti, le scuole, gli enti che ci hanno segnalato e incoraggiato in questi primi mesi di attività.
Ecco un primo elenco di link che rimandano alla nostra esperienza:


mercoledì 15 giugno 2011

La nostra bandiera

post della classe 4 D

L'anno scolastico si chiude e finalmente iniziano le vacanze. Tra i saluti che vogliamo lasciare prima di andare al mare non poteva mancare quello alla nostra bandiera. Grazie alla ricorrenza dei 150 anni di unità italiana abbiamo imparato ad apprezzarla meglio attraverso la sua ricca storia. Eccola!



sabato 11 giugno 2011

La rivolta del sette e mezzo in Sicilia


post di Marilenia Miano
classe 4 C

“…una tinta mattinata del settembre 1866, i nobili, i benestanti, i borgisi, i commercianti all’ingrosso e al minuto, i signori tanto di coppola quanto di cappello, le guarnigioni e i loro comandanti, gli impiegati di ufficio, sottoffici e ufficiuzzi governativi che dopo l’unità avevano invaso la Sicilia pejo che le cavallette, vennero arrisbigliati di colpo e malamente da uno spaventoso tirribillio di vociate, sparatine, rumorate di carri, nitriti di vestie, passi di corsa, invocazioni di aiuto. Tre o quattromila viddani, contadini delle campagne vicino a Palermo, armati e comandati per gran parte da ex capisquadra dell’impresa garibaldina, stavano assalendo la città. In un vidiri e svidiri, Palermo capitolò, quasi senza resistenza…”

Andrea Camilleri, Biografia del figlio cambiato




Se ne trova traccia in alcuni romanzi ma è raramente riportata nei libri di storia: la rivolta del sette e mezzo
vide nel 1866  la popolazione del palermitano scontrarsi per un'intera settimana con l'esercito nazionale. La Sicilia, che solo pochi anni prima aveva invocato l'unità e aveva accolto come eroe e liberatore Giuseppe Garibaldi, si sollevava in una delle rivolte più violente della sua storia.
Ninni Giuffrida, docente dell'Università di Palermo, così parla della composizione del movimento:  "I propositi dei repubblicani, vale a dire dei promotori, si unirono alle posizioni fortemente antigovernative dei ceti subalterni e a quelle di frange della chiesa, che veniva a essere colpita profondamente nei propri interessi. Senza dimenticarci dei borbonici, che ebbero tutto l’interesse a entrare in questa particolarissima situazione".


Ecco la mia ricostruzione dell'evento:

giovedì 9 giugno 2011

Portella della Ginestra: la prima strage di Stato

post di Maria Grazia Le Mura
classe 5 C


Renato Guttuso, Portella della Ginestra


Tre parole, una strage: Portella della Ginestra. Questo avvenimento-chiave della storia siciliana del secondo dopoguerra accadde il 1° maggio del 1947, a  poco più di tre anni dalla caduta del fascismo, nel giorno in cui si riprendeva a commemorare la Festa dei lavoratori.
La guerra si era conclusa da meno di due anni, l'Italia era già una repubblica, nell'Assemblea regionale siciliana le sinistre aveva preso la maggioranza nelle elezioni. La Sicilia sembrava incamminarsi verso giorni più sereni, sperando di lasciare alle spalle gli stenti, i soprusi, l'assenza di libertà.
Invece la festa si trasformò in un dramma, 11 contadini furono barbaramente uccisi, altri furono colpiti e scamparono alla strage, la fiducia del popolo rimase ferita per sempre.

Per le connivenze e per i torbidi e oscuri rapporti venuti a galla tra poteri istituzionali e poteri illegali, Portella della Ginestra può ben definirsi per gli storici la prima strage di Stato, di gravità pari solo a quelle originatesi in Italia in piena strategia della tensione o a quelle realizzate dalla manovalanza mafiosa agli inizi degli anni Novanta.


I testimoni dell'eccidio, gli unici che avrebbero poturo raccontare qualcosa, sono anch'essi morti, spesso  misteriosamente. Il bandito Salvatore Giuliano, invece di essere catturato vivo, viene assassinato a tradimento: forse da Gaspare Pisciotta, forse da Luciano Leggio. E i carabinieri, che all'alba del 5 luglio 1950, mentre il corpo di Giuliano è ancora caldo, con una clamorosa messa in scena vogliono far credere che il bandito sia morto in uno scontro a fuoco, vengono clamorosamente sbugiardati dall'inviato speciale del settimanale L'Europeo, Tommaso Besozzi. Gaspare Pisciotta, arrestato e processato, dalle gabbie del Tribunale minaccia rivelazioni sui mandanti dell'eccidio e sui referenti politici di Giuliano; il risultato è che pochi giorni dopo, il 9 febbraio del '54, anche Pisciotta muore avvelenato da una massiccia dose di stricnina, buona - spiegano i medici legali - per ammazzare un cavallo (da ecorav.it )

Tutta la verità su Portella è ancora da scrivere. Io ho provato a presentare i fatti perchè si possa almeno sapere cosa è avvenuto in quel primo maggio del 1947 alle porte di Palermo.




lunedì 6 giugno 2011

Il Risorgimento a Giarre: le tracce in archivio

Archivio storico di Giarre
Si è conclusa per quest'anno la nostra esperienza di studio del Risorgimento locale presso l'Archivio storico di Giarre. Dai tre documenti esaminati, tutti appartenenti al Registro delle deliberazioni decurionali, sono emersi dati interessanti che permettono di comprendere il comportamento della popolazione e degli amministratori giarresi nei mesi della presenza garibaldina e in quelli immediatamente successivi all'unità d'Italia. E' stato molto formativo e stimolante collegare eventi e scelte della storia nazionale con quanto avveniva e si decideva nel nostro territorio.






Ecco le schede preparate dalle classi coinvolte:

L'AIUTO DEL COMUNE DI GIARRE A GIUSEPPE GARIBALDI
classe 4 C

LA PRIMA FESTA NAZIONALE DELL'UNITA'
classe 4 G

MESSA IN MEMORIA DI CAVOUR
classi 4 C e 4 D




classe 4 B





Visite effettuate nell'Archivio storico di Giarre con la guida della dott.ssa Laura Leotta

Docenti coordinatori: Angela La Spina(4 B), Pina Borzì( 4G), Grazia Messina( 4C, 4D)