venerdì 21 settembre 2018

le leggi della vergogna






1938-2018

OTTANTA ANNI FA MUSSOLINI A TRIESTE PRESENTAVA LE LEGGI RAZZIALI





giovedì 20 settembre 2018

Lo sviluppo della monarchia costituzione inglese


post della classe 4 C

laboratorio in aula
gli studenti -in piccoli gruppi di lavoro- leggono, analizzano e riassumono il contenuto dei documenti costituzionali inglesi : 

Petition of right e Bill of Rights





Ecco le loro conclusioni:

1)partiamo da un confronto tra le premesse
dei due documenti

 a cura di Giusy e Alessandra




PETITION OF RIGHT (1628,LONDRA)
Nel documento si ricorda che:
  • Con le regole proclamate dal Parlamento nel 25° anno del regno del Re 
Edoardo III, i sudditi ereditarono la sicurezza di non essere costretti a 
contribuire a nessuna tassa,imposta,o altri contributi,senza 
il consenso del Parlamento. 

  •  Dallo statuto chiamato "Grande Carta della
libertà d'Inghilterra" - Magna Charta Libertatum, è stato fissato che nessun uomo libero potrà essere
arrestato,né spossessato,né molestato in nessuna maniera,se non in 
virtù dela legge del paese. 

  •  Nel 28° anno del regno di Edoardo III il
Parlamento stabilì inoltre che nessuno può essere privato del diritto di 
trasmettere i suoi beni per successione o messo a morte senza prima
aver subito un processo legale. 

Il Parlamento, umilmente, chiede pertanto al sovrano che vengano rispettate le Carte  già approvate in passato

BILL OF RIGHTS (1689,LONDRA)
Nel 1689 i Lords spirituali e temporali e i Comuni hanno redatto una
dichiarazione scritta con nuove leggi,

poiché il precedente re Giacomo II
aveva tentato di sradicare la religione protestante e le libertà del
reame.

Dunque il Parlamento,visti gli errori ancora una volta commessi dal sovrano, assume adesso una 
posizione molto più ferma e decisa  nei confronti del re.
2) analisi della “Petition of right”(1628)
a cura di Desirè, Greta, Salvatore

e di Julian, Francesco, Martina Papa, Roberta

La petizione del Diritto venne presentata nel 1628 dal Parlamento Inglese al Re Carlo I. 

Lo scopo era ripristinare il ruolo del Parlamento, come sottolineato dalla Magna Charta LIbertatum del 1215, per frenare l'assolutismo del monarca.

In apertura venivano individuati gli errori commessi dal sovrano nell’esercizio del suo operato.

Gli errori erano i seguenti:

1.               Ha costretto il popolo a versare  somme di denaro allo Stato, senza il consenso del Parlamento.
2.               Ha imprigionato, arrestato, molestato e obbligato a presentarsi in tribunale chiunque si sia sottratto al versamento dei contributi.
3.               Ha imprigionato diversi cittadini, senza indicarne il motivo, e non ha fatto conoscere le cause della loro detenzione.
4.               Ha costretto ad ospitare soldati e marinai dagli abitanti delle varie contee del reame, arrecando scontento e disordine.
5.               Ha condannato a morte ingiustamente o alla mutilazione parecchi dei suoi sudditi.

6.               Ha investito arbitrariamente certe persone del mandato e del potere di giudicare e condannare chiunque abbia commesso qualche assassinio, furto, fellonia, sedizione o qualsiasi altro crimine.

Dopo questa elencazione, una pars destruens in senso metodologico, 
il Parlamento avanzava le sue richieste:


1- Il Re non deve costringere i sudditi a versare tasse, imposte o prestiti di denaro senza il consenso del Parlamento.

2- Nessun uomo deve essere giudicato, arrestato, obbligato a giuramento o a svolgere servizio in occasione di queste tasse o del rifiuto di pagarle.

3-Nessun uomo libero venga arrestato o detenuto senza essere sottoposto a processo.

4-Bisogna impedire ai soldati e marinai l'acquartieramento forzato in modo che non opprimano la popolazione.

5-Va avviato l'annullamento delle commissioni incaricate di applicare la legge marziale, in modo che nessuno venga molestato o condannato a morte contro le leggi di libertà del Paese.

Il re firmò ma ignorò in seguito il documento.

Si arrivò  per questo motivo alla Prima rivoluzione inglese (1642-1649) 


3) analisi del BILL OF RIGHTS (13 FEBBRAIO 1689)

 a cura di  Jessica, Francesca e Giusy

e di Damiano, Aurora, Martina Coco



Dopo la Seconda rivoluzione inglese o  Rivoluzione gloriosa, in seguito all’ascesa al trono di Guglielmo III e Maria II, nel 1689, il Parlamento presentava ai sovrani  questo documento con

l'individuazione  dei seguenti errori:


Guglielmo II
1.   Ha sospeso ed applicato leggi, senza consultare il Parlamento;
2.   Ha posto sotto accusa e processato i prelati per aver protestato contro il re;
3.   Ha richiesto tributi per la Corona, con modalità diversa da quella del Parlamento;
4.   Ha avuto un esercito permanente anche in tempo di pace, consentendo l’acquartieramento senza il consenso del Parlamento;
5.   Ha disarmato i protestanti, al contrario dei papisti che disponevano di armi;
6.   Ha impedito le elezioni del Parlamento;
7.   Ha concesso il titolo di giurato ad individui parziali, corrotti e non qualificati, specialmente in processi per alto tradimento;
8.   Ha posto ingiustamente sotto accusa persone che godevano di libertà, chiedendo loro cauzioni;
9.   Ha imposto multe eccessive e punizioni illegali;

10.                    Ha imposto multe e confische prima ancora che l’accusato venisse giudicato.


pertanto vengono avanzate le seguenti richieste:


1.       Che il Re non può sospendere o far eseguire le leggi senza il consenso del Parlamento
2.       Che il Re, pur essendo tale, non può sottrarsi alle leggi
3.       Che non venga più istituito un  tribunale regio per le questioni religiose
4.       Che il Re non imponga tasse per la corona, senza il consenso del Parlamento
5.       Che i cittadini abbiano la libertà di presentare petizioni al Re, senza avere ripercussioni
6.       Che il re non possieda un esercito permanente in periodo di pace
7.       Che i cittadini protestanti possano possedere armi in casa per la loro difesa
8.       Che le elezioni del Parlamento siano libere
9.       Che un parlamentare abbia la libertà di parola anche fuori dal Parlamento
10.   Che non siano inflitte pene troppo crudeli
11.   Che si tenga conto del Parlamento per qualsiasi ingiustizia o problema

4) Confrontiamo le conclusioni dei due documenti

a cura di Daniela, Francesca e Isaide



PETITION OF RIGHT
Il Parlamento, ancora sottomesso all’autorità della Corona, 
supplica umilmente la Eccellentissima Maestà del Re di rispettare tutte le forme indicate dalla Magna Charta Libertatum e le altre leggi del reame e di dichiarare graziosamente che, per la sicurezza del popolo e la prosperità del reame, i suoi ufficiali lo servano conformemente alle leggi del regno.
Il Parlamento non riesce ancora ad imporsi come forza politica ferma e decisa accanto al sovrano


BILL OF RIGHTS

Il Parlamento, questa volta, non “prega umilmente” che vengano accolte 
le sue richieste, ma domanda con insistenza che tutti i punti elencati  vengano osservati, e chiede che Guglielmo e Maria, principe e principessa d’Orange, siano dichiarati Re e Regina d’Inghilterra e dei domini ad essa appartenenti. Esclude inoltre la possibilità che un principe papista, o qualsiasi persona  in comunione con la Chiesa di Roma, salga sul trono d’Inghilterra
Si  afferma una monarchia di tipo costituzionale
in cui il potere del Re viene controllato dalla volontà del Parlamento.


1689: L'INGHILTERRA E' ORMAI UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE
IL BILL OF RIGHTS DIVIENE INFATTI LA LEGGE FONDAMENTALE DEL REGNO

1707:INGHILTERRA, GALLES E SCOZIA SI UNISCONO PER FORMARE 
LA GRAN BRETAGNA

1800: NASCE IL REGNO UNITO CON L'ANNESSIONE DELL'IRLANDA

1947: L'IRLANDA (EIRE) DIVIENE UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE. 
NEL REGNO UNITO RIMANE COMUNQUE L'IRLANDA DEL NORD.