“Discutiamo e ragioniamo, ma nella consapevolezza che l’unità del paese uscita dal Risorgimento con i suoi ulteriori sviluppi è l’unica storia che abbiamo, da cui non possiamo prescindere e da cui dobbiamo in ogni caso partire: certo con gli occhi bene aperti ai problemi della difficile unità italiana”
Massimo L. Salvadori, storico
La Constitutio de feudisviene concessa da Corrado II, imperatore germanico, nel 1037. Attraverso questo provvedimento l’imperatore Corrado II riconosceva l'ereditarietà dei feudi minori, che pertando non dipenderanno più dai grandi feudatari (i quali avevano già ottenuto il riconoscimento del titolo ereditario con il Capitolare di Quiercy dell'877, e avevano così guadagnato autonomia dall'imperatore, a cui non dovevano più offrire puntuale giuramento di fedeltà, vista l'ereditarietà del titolo nobiliare).
Lo scopo dell'imperatore Corrado II era quello di assicurarsi l’appoggio dei vassalli minori nella sua lotta contro i grandi feudatari che, più forti e già autonomi dall'imperatore, non avrebbero più avuto alle loro dipendenze i piccoli feudatari. In un certo senso, Corrado sperava di recuperare sui nobili dell'impero l’autorità che i suoi predecesssori avevano perduto.
Gli effetti del provvedimento
In effetti la Consititutio de feudis non solo non permise a Corrado di realizzare il proprio progetto di restaurazione del potere imperiale, ma provocò una disgregazione ancora maggiore dell’unità politica dell’impero, avviando la crisi della piramide gerarchica tipica del feudalesimo. Essa poneva poneva sullo stesso pianovassalli e valvassori, mentre l'imperatore perdeva un diretto controllo su entrambi. Aumentava, di conseguenza, il ruolo del popolo nelle controversie politiche e nelle rivendicazioni sociali.
A seguito del Capitolare di Quiercy dell'877, Ottone I nel 962 avevacercato di riaffermare il potere imperiale sui feudatari con il Privilegio Ottoniano e la creazione della figura del vescovo-conte ma, come già sappiamo, lo scontro con il papa impedirà il trionfo del suo progetto. In quest'ottica, nel 1037 la Constitutio de feudis contribuirà all'indebolimento delle prerogative imperiali.
Il testo può essere considerato tra i primi documenti di diritto feudale destinati ad avviare una graduale evoluzione nella conquista delle libertà politiche.
INDIVIDUA CHI ERA DETENTORE DI DIRITTI E DI LIBERTA'
Iniziamo la presentazione del Medioevo (età di mezzo tra età antica e moderna) attraverso il significato del termine e la sua rappresentazione storico-geografica. Una cartina ci aiuterà a capire come si presentò in Europa.
Come puoi vedere, intorno all'anno Mille l'Europa presentava tre grandi civiltà e religioni:
cattolica, controllata dal papa e dall'imperatore germanico (ricorda che Carlo Magno aveva diviso il suo impero ai tre figli nell'843 e, da uno di questi, nel 962 era nato il Sacro romano impero germanico con Ottone I). Questa civiltà abbracciava anche Francia, Inghilterra, regioni scandinave, buona parte della penisola italiana.
bizantina e cristiano ortodossa (dal 1054 lo scisma d'Oriente separerà ortodossi da cattolici), controllata dall'imperatore romano d'oriente, che con Giustiniano dal VI secolo aveva occupato Italia meridionale e Sicilia fino all'arrivo degli arabi (IX secolo)
musulmana, sempre più diffusa per la presenza degli arabi che dall'egira di Maometto (632) si spostarono in tutto il Mediterraneo e avevano raggiunto l'Africa settentrionale, la Spagna e la Sicilia (827-1060)
FISSA BENE DA QUI LE DATE E LE TAPPE PIU' IMPORTANTI DEL PERIODO:
NON DIMENTICARE LA PRESENZA DELL'ISLAM NEL MEDITERRANEO
Nel sistema geopolitico del Seicento la monarchia di Spagna è in una fase discendente, nonostante sul piano territoriale possa contare ancora sulle vaste aree coloniali nell'America meridionale. Padrona del Mediterraneo occidentale e delle terre italiane, gestisce il controllo diretto del Napoletano e del Milanese, attraverso cui raggiunge l'area asburgica.
Con la Chiesa di Roma esercita la politica controriformistica a difesa del cattolicesimo. Nelle altre regioni italiane esercita un'influenza indiretta che la rende capace di condizionare la politica medicea in Toscana ( nuovo porto di Livorno ), quella delle grandi famiglie genovesi ( i Doria sono i banchieri spagnoli ) e naturalmente di controllare l'operato del pontefice romano. Sul Mediterraneo orientale deve invece sostenere l'offensiva turca. che la priva delle maggiori isole ( Cipro, Rodi, Creta ) vengono sottratte anche all'influenza veneziana. La Repubblica di Venezia, insieme alla nascente potenza sabauda sono le uniche entità politiche estranee all'influenza spagnola in Italia.
Attraverso la Franca Contea ed il Tirolo le truppe spagnole possono raggiungere i Paesi Bassi spagnoli ( Fiandre ) mentre La Repubblica delle Sette Province Unite ha dato vita nel 1648 alla moderna Olanda. Rossiglione e Cherdagne nei Pirenei, Franca Contea e parte delle Fiandre verranno poi perse dalla Spagna a vantaggio della Francia.
Nel Seicento dunque, parallelamente alla nascita di nuove rotte atlantiche costiere che collegano Dunkerque alla Spagna del Nord ed alla vecchia linea che unisce Lisbona ad Anversa, si va profilando una nuova ridotta localizzazione del potere spagnolo, limitata all'area mediterranea, a sua volta in decadenza per la presenza turca. Il legame che la dinastia asburgica di Spagna garantiva con le terre dell'impero viene decisamente meno. Nel 1700 vedremo che la dinastia asburgica di Spagna si interromperà.
Le potenze mercantili che si affacciano prepotentemente sulla scena politica europea sono ormai l'Inghilterra, l'Olanda e la Francia, padrone delle rotte transoceaniche ed aperte ad un nuovo colonialismo anche nel continente asiatico. DA QUI
La Corsica era ancora sotto il controllo di Genova. La conquista francese della Corsica ebbe luogo tra il 1768 e il 1769 quando la Repubblica Corsa fu occupata dalle forze francesi sotto il comando di Noël Jourda, Conte di Vaux. Al Trattato di Versailles del 1768, poco prima dunque della Rivoluzione francese, la Francia ricevette come pegno dalla Repubblica di Genova, il diritto di occupare la Corsica. Per tale motivo Napoleone Bonaparte, di origine corsa, viene considerato francese
Il Parlamento, ancora sottomesso all’autorità della Corona,
supplica umilmente la Eccellentissima Maestà del Re di rispettare tutte le forme indicate dalla Magna Charta Libertatum e le altre leggi del reame e di dichiarare graziosamente che, per la sicurezza del popolo e la prosperità del reame, i suoi ufficiali lo servano conformemente alle leggi del regno.
Il Parlamento non riesce ancora ad imporsi come forza politica ferma e decisa accanto al sovrano
BILL OF RIGHTS (1689)
Il Parlamento, questa volta, non “prega umilmente” che vengano accolte
le sue richieste, ma domanda con insistenza che tutti i punti elencati vengano osservati, e chiede che Guglielmo e Maria, principe e principessa d’Orange, siano dichiarati Re e Regina d’Inghilterra e dei domini ad essa appartenenti. Esclude inoltre la possibilità che un principe papista, o qualsiasi persona in comunione con la Chiesa di Roma, salga sul trono d’Inghilterra.
Si afferma una monarchia di tipo costituzionale,
in cui il potere del Re viene controllato dalla volontà del Parlamento.
1689: L'INGHILTERRA E' ORMAI UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE
IL BILL OF RIGHTS DIVIENE INFATTI LA LEGGE FONDAMENTALE DEL REGNO
SI CONFIGURA COME STATO LIBERALE, FONDATO SUL DIRITTO
1707:INGHILTERRA, GALLES E SCOZIA SI UNISCONO PER FORMARE
LA GRAN BRETAGNA
1800: NASCE IL REGNO UNITO CON L'ANNESSIONE DELL'IRLANDA
1947: L'IRLANDA (EIRE) DIVIENE UNA REPUBBLICA INDIPENDENTE.
NEL REGNO UNITO RIMANE COMUNQUE L'IRLANDA DEL NORD.
LA FRANCIA RIMANE INVECE UNO STATO ASSOLUTO, FONDATO SULLA ESCLUSIVA AUTORITA' DEL MONARCA