L'Inghilterra verso la monarchia costituzionale
Il Bill of Rights è l'atto con cui il parlamento, dopo la Glorious Revolution del 1688, dichiarò decaduto re Giacomo II Stuart e riconobbe la successione al trono di sua figlia Maria e del genero Guglielmo d'Orange e, in caso di mancanza di eredi diretti, di Anna, sorella di Maria, e dei discendenti, purché di religione protestante.
Inoltre l'atto limitava fortemente le prerogative regie, assegnando al parlamento il controllo delle finanze, escludendo ogni interferenza del re nell'amministrazione della giustizia e garantendo piena libertà di parola ai membri del parlamento. Veniva riaffermato il principio secondo il quale il sovrano, nella sua qualità di capo dell'esecutivo, era sottoposto alle leggi e poteva essere privato dei suoi poteri dallo stesso parlamento qualora avesse rifiutato di sottoporsi a tali leggi. Al sovrano era negata la prerogativa di sospendere l'applicazione delle leggi stesse. Era inoltre tutelata la libertà delle elezioni parlamentari.
L'atto fu solennemente accettato da Maria e da Guglielmo prima della loro incoronazione.
Alcuni punti del documento si ritrovano nelle costituzioni di tutti gli stati che compongono la federazione americana.
Esercitazioni:
ricostruire la storia costituzionale inglese dalla Magna Charta libertatum (1215):
elencare le conquiste e i loro contenuti
indicare la differenza tra monarchia costituzionale e monarchia parlamentare
presentare il sistema parlamentare inglese oggi
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