mercoledì 24 aprile 2013

25 aprile


Ancora una volta è l'ANPI (Associazione nazionale partigiani d'Italia) a ricordarci l'importanza dell'imminente ricorrenza della Festa della liberazione.




"È stato calcolato che i Caduti nella Resistenza italiana (in combattimento o eliminati dopo essere finiti nelle mani dei nazifascisti), siano stati complessivamente circa 44700; altri 21200 rimasero mutilati o invalidi. Tra partigiani e soldati italiani caddero combattendo almeno 40 mila uomini (10260 furono i militari della sola Divisione Acqui, Caduti a Cefalonia e Corfù). Altri 40 mila IMI (Internati Militari Italiani), morirono nei Lager nazisti.
Le donne partigiane combattenti furono 35 mila, e 70 mila fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna. 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 vennero deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate. 1070 caddero in combattimento, 19 vennero, nel dopoguerra, decorate di Medaglia d'oro al valor militare.
Durante la Resistenza le vittime civili di rappresaglie nazifasciste furono oltre 10000. Altrettanti gli ebrei italiani deportati; dei 2000 di loro rastrellati nel ghetto di Roma e deportati in Germania se ne salvarono soltanto 11. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nella valle tra il Reno e il Setta (tra Marzabotto, Grinzana e Monzuno), i soldati tedeschi massacrarono 7 partigiani e 771 civili e uccisero in quell'area 1830 persone. Per quella strage soltanto nel gennaio del 2007 il Tribunale militare di La Spezia ha condannato all'ergastolo dieci ex SS naziste".

L'articolo è affiancato dalle biografie delle italiane e degli italiani morti in nome della libertà.


Come dimenticare tutto questo?
Facciamo della memoria civile una risorsa del nostro essere e del nostro agire. Ogni giorno.




1 commento:

  1. La Resistenza è indubbiamente uno degli avvenimenti che ho studiato e approfondito con passione e curiosità.. è un fenomeno che ha dimostrato la tenacia e la capacità organizzativa di uomini e donne disposti a rischiare la vita in nome di un'Italia libera, migliore e più democratica. Ammiro molto lo spirito di questa gente che ha preferito morire per qualcosa invece di vivere per niente..e spero che ancora che la nostra nazione venga "liberata" dal macigno della crisi e della disperazione tramite il contributo di persone ispirate dagli autentici valori costituzionali

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