Il 3 ottobre 2013, al largo dell’isola di Lampedusa, 368 migranti persero la vita in uno dei
più tragici naufragi della lunga scia di tragedie avvenute nel Mediterraneo dall’inizio delle
ondate migratorie di questi ultimi anni, dal Nord Africa verso il nostro Paese.
L’UNHCR
stima che dal 2011 ad oggi oltre 2.600 persone abbiano perso la vita in mare nel tentativo
di raggiungere le coste italiane.
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Con la legge 21 Marzo 2016, n. 45 è stata istituita, con cadenza ogni 3 ottobre, la Giornata
nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, al fine di conservare e di rinnovare
la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese
per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria.
Al fine di contribuire a sviluppare la sensibilità, la solidarietà e la consapevolezza civica
delle giovani generazioni nei confronti di tali emergenze, il MIUR ha realizzato una
specifica progettualità, ottenendo l’accesso al Fondo Asilo Migrazione e Integrazione
(FAMI) tramite il Ministero dell’Interno, Autorità responsabile per la gestione del fondo
medesimo.
Il fulcro dell’azione progettuale prende spunto proprio dalle vicende legate alla giornata
del 3 ottobre 2013, in grado di far rivivere e riflettere le nuove generazioni sugli aspetti del
fenomeno migratorio.
Le comunità scolastiche sono quindi invitate ad affrontare e
discutere questi temi, al fine di diffondere la cultura dell’informazione e dell’accoglienza,
della convivenza e della pace, fondati sul rispetto dei diritti umani.
L’iniziativa “L'Europa inizia a Lampedusa” ha come target tutti e ventotto i Paesi
dell’Unione Europea, col fine di sviluppare la consapevolezza dei cittadini di tutta
l’Unione su tale tema.
È un’occasione di apprendimento formale ed informale sui temi dell’interdipendenza
globale e sui diritti umani, con un particolare focus sul tema delle migrazioni e dei diritti
dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo in virtù dei principi del diritto umanitario
internazionale ed europeo.
Nel corso della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, sarà
siglato un accordo tra il MIUR, il Comune di Lampedusa e Linosa e il Comitato 3 Ottobre,
per istituire la “sezione giovani” del Museo della Fiducia e del Dialogo, che ha sede
nell’Isola, con l’intento di raccogliere da tutta Europa pensieri, testimonianze e opere
creative su questi temi, che interpretino l’idea di solidarietà e di incontro tra i popoli,
fondati sulla reciproca fiducia.
Nell’ambito delle attività sviluppate dalle scuole, è prevista la produzione di opere ed
elaborati, realizzati utilizzando le diverse tipologie della comunicazione (p.e. scrittura,
disegno, anche fumettistico, fotografia, video, strumenti multimediali di vario tipo,
compresi i siti, gli e-book, le app, ecc.).
Si auspica che la partecipazione all’iniziativa possa suscitare nelle classi coinvolte una
riflessione e un dibattito importanti sulla diversità̀ culturale, linguistica, etnica, e sulle
dinamiche di gruppo che l’arrivo di uno o più stranieri necessariamente innesca in una
comunità. Il coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi costituirà anche un’occasione per
confrontarsi sul tema delle discriminazioni e dell’esclusione dei migranti, rifugiati e
richiedenti asilo a livello nazionale ed europeo.
Il frutto dell’esperienza condotta il 3 Ottobre costituirà l’avvio per una progettualità che si
svilupperà per l’intero anno scolastico e, subito dopo l’evento, sarà bandito un concorso
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per le scuole – italiane e di altri Paesi europei – volto a raccogliere e selezionare le opere
che saranno sin da ora prodotte per il Museo della Fiducia e del Dialogo e a individuare i
partecipanti all’evento del 2017.
Il coinvolgimento degli studenti di altri Paesi europei è veicolato dall’invio di delegazioni di
studenti lampedusani nelle scuole di alcune realtà prescelte, ove essi potranno illustrare
direttamente ai loro compagni le esperienze vissute nell’isola, a contatto con profughi e
immigrati.
Sono stati predisposti un sito internet per promuovere contatti tra gli studenti dei diversi
Paesi Europei (www.europalampedusa.it) un profilo Twitter @EuropaLampedusa e una
pagina Facebook (www.facebook.com/EuropaLampedusa/).
Si segnala, inoltre, sul tema dei diritti umanitari e dei rifugiati, anche il sito web interattivo
realizzato dal MIUR con l’UNHCR, “Viaggi da imparare” http://www.viaggidaimparare.it/
destinato principalmente ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Obiettivo del progetto è quello di favorire, tra gli studenti italiani, una corretta conoscenza
dell'asilo e della condizione di vita dei rifugiati in Italia, dal momento che in pochi
conoscono le ragioni che spingono queste persone a lasciare i propri paesi, le difficoltà legate
al viaggio e le violenze che sono costrette a subire nei paesi di transito. Tale assenza di
conoscenza determina una visione distorta del fenomeno che nel tempo rischia di alimentare
atteggiamenti discriminatori nei confronti dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Per tali ragioni,
è importante che nelle scuole italiane si possano sviluppare percorsi didattici finalizzati ad
una corretta riflessione.
Il principale obiettivo del progetto è, dunque, quello di fornire elementi di conoscenza sui
rifugiati, per consentire agli studenti di maturare un atteggiamento consapevole nei
confronti del fenomeno e per facilitare il dialogo con la popolazione dei rifugiati in Italia.
Il mio verbo moderno è raccogliere: un raccolto di vite che non abbiamo seminato, allevato, educato. Senza nessuna spesa a nostro carico arrivano gratis per noi vite seminate, allevate, educate.
Alcuni di noi con buona intenzione le chiamano risorse. Non mi associo, le risorse fanno spesso coppia con il vocabolo sfruttamento: sfruttamento delle risorse. Sono vite disposte a qualunque sacrificio per un breve soggiorno. Sono vite costrette così in basso da dover usare per loro il verbo raccogliere.
Alcuni di noi con buona intenzione le chiamano risorse. Non mi associo, le risorse fanno spesso coppia con il vocabolo sfruttamento: sfruttamento delle risorse. Sono vite disposte a qualunque sacrificio per un breve soggiorno. Sono vite costrette così in basso da dover usare per loro il verbo raccogliere.
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