La Resistenza, cioè la lotta contro i fascisti e i nazisti, è stata un evento
fondamentale per la storia d’Italia.
L'8 settembre 1943 a Cassibile (presso Siracusa) Badoglio firmò segretamente l'armistizio
con gli Alleati. Quello stesso giorno i nazisti passarono il confine al passo del Brennero
e invasero l’Italia centro-settentrionale.
Contemporaneamente Mussolini, liberato dalla prigionia su ordine di Hitler, dette vita a
uno “stato fantoccio” nell'Italia settentrionale: la Repubblica sociale italiana (RSI) fondata
a Salò sul lago di Garda.
Per oltre due anni, quindi, dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, la penisola fu divisa
in due da una linea di confine non ben definita: una linea che continuò a spostarsi sempre
più a nord durante il corso del conflitto, finché l'esercito tedesco non si ritirò completamente
dal suolo italiano.
In questo contesto nacque e si sviluppò la Resistenza, ossia la guerra di liberazione nazionale
contro i nazi-fascisti.
La Resistenza, quindi, è il periodo storico compreso fra l’8
settembre del 1943 (armistizio) e il 25 aprile 1945 (liberazione)
Essa ha favorito la vittoria degli Alleati
contro gli eserciti di Mussolini e Hitler, ma ha anche permesso la rinascita
politica del Paese e la sua svolta democratica e repubblicana
Senza la Resistenza, infatti, gli americani avrebbero potuto
trattare l’Italia da Paese sconfitto e occupato, imponendole un governo.
Invece,
grazie al contributo dato alla vittoria, le forze politiche antifasciste poterono
scrivere la Costituzione dal 1946 al 1947 e organizzare libere elezioni.
Per un confronto, basta pensare che in Giappone (l’altro Paese alleato con Hitler) la Costituzione fu imposta
dagli americani, i quali vi rimasero come occupanti per sette anni
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