La sconfitta di Napoleone segnò la fine dell'epoca rivoluzionaria iniziata nel 1789 in Europa e l'inizio della Restaurazione.
Il nuovo assetto politico-territoriale europeo fu concordato a Vienna, alla presenza dei rappresentanti di Austria, Russia, Francia, Gran Bretagna, Prussia.
Ecco cosa si decise:
IL CONGRESSO DI VIENNA 1814-1815
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Le decisioni prese durante e dopo il Congresso di Vienna si basarono su tre principi:
- Il principio di legittimità (richiesto dalla Francia) in base al quale fu riassegnato il trono a coloro che erano ritenuti i legittimi sovrani e che erano stati deposti durante il periodo napoleonico
- Il principio di equilibrio (richiesto da Austria e Gran Bretagna) concepito con lo scopo di non concedere ad alcun Paese la supremazia territoriale in Europa e di equilibrare le forze delle varie potenze europee in modo che nessuna di queste potesse prevalere sulle altre.
- Il principio d'intervento ( chiesto da Russia prima e da Gran Bretagna dopo), che prevedeva interventi armati contro ogni minaccia dell'equilibrio europeo deciso a Vienna, portò alla formazione di alleanze:
- la Santa Alleanza, che includeva la Francia ma non la Gran Bretagna
- la Quadruplice Alleanza, con la Gran Bretagna ma senza la Francia
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L'EUROPA
Analizziamo le decisioni principali assunte dal Congresso.
La Russia si rafforzò ottenendo la Finlandia (dalla Svezia), la Bessarabia (dall’impero ottomano) e la corona del ricostituito Regno di Polonia.
Nel centro d’Europa il Sacro romano impero non fu ricostituito: al suo posto venne creata la Confederazione germanica, composta da 39 stati i cui rappresentanti costituivano la dieta di Francoforte.
La presidenza della Confederazione venne assegnata all’imperatore Francesco I d’Austria: in questo modo, l’Austria otteneva una posizione di predominio all’interno della Confederazione, in competizione però con l’altro grande stato tedesco, la Prussia. Quest’ultima perse la Polonia (conservando solo la regione di Poznan) ma si espanse verso sud e verso ovest, ottenendo Danzica, la Pomerania (dalla Svezia), metà della Sassonia, la Westfalia e la Renania (con gli importanti bacini carboniferi della Ruhr), giungendo a confinare quasi con la Francia.
L’Austria venne a costituire un grande impero multinazionale, un mosaico di popoli e paesi diversi: dominava sull’Europa centro-orientale (comprendendo anche Ungheria, Boemia, Croazia, Galizia polacca) e, direttamente o indirettamente, su pressoché tutta l’Italia.
La Confederazione svizzera vide riconfermata la sua neutralità (dal 1515)
La Francia, la grande sconfitta, non subì gravi perdite territoriali rispetto alla situazione prenapoleonica: il negoziatore francese a Vienna, Talleyrand, si inserì abilmente nei contrasti fra i vincitori, nessuno dei quali era disposto a concedere che una potenza rivale si ingrandisse a spese della Francia. Piuttosto, venne creata ai confini orientali francesi una sorta di barriera di stati-cuscinetto, in modo da arginare eventuali future velleità espansionistiche del governo di Parigi: il Belgio fu unito all’Olanda nel Regno dei Paesi Bassi; il Regno di Sardegna fu rinforzato a occidente con Nizza e Genova.
La Gran Bretagna, infine, si limitò a fare in modo che nessuna potenza continentale, in particolare la Russia, acquisisse una posizione di predominio. Ottenne invece il controllo di importanti territori nel Mediterraneo (Malta), nelle Antille, nell’oceano Indiano (Mauritius e Ceylon) e del capo di Buona Speranza, estrema punta meridionale dell’Africa: conquiste di grande importanza marittima e commerciale, che rafforzavano la sua supremazia in questo campo.
Immutati rimasero, a oriente, i confini dell’impero ottomano, che comprendeva in Europa buona parte della penisola balcanica.
L'ITALIA
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