domenica 9 febbraio 2020

10 febbraio 2020. Giorno del Ricordo. Foibe ed esodo









Con la Legge 30 marzo 2004 n. 92

«La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale 
Giorno del Ricordo
 al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime
delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della
più complessa vicenda del confine orientale».

La data del 10 Febbraio è stata scelta per ricordare il giorno in cui a Parigi, nel 1947, venne
firmato il Trattato di pace in conseguenza del quale venne sancita la cessione di buona parte della
Venezia Giulia alla Jugoslavia di Tito e l’abbandono di numerose città della sponda orientale
dell’Adriatico dove l’elemento italiano era percentualmente maggioritario.





di Grazia Messina

Settembre 1943 – Febbraio 1947: il calvario degli italiani di Istria e Dalmazia, uccisi a migliaia dalle truppe comuniste di Tito nelle cavità carsiche: le foibe.


Comincia tutto all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre: la penisola istriana finisce sotto il controllo del Movimento di Liberazione jugoslavo guidato da Tito.

In un mese le foibe si riempiono dei corpi di almeno 500 italiani. 
Diventeranno alcune migliaia al termine della seconda guerra mondiale, quando gli jugoslavi occupano la Venezia Giulia e cominciano le deportazioni. Nel 1947, poi, il Trattato di Pace di Parigi impone il passaggio di Zara, Fiume e di gran parte dell’Istria alla Jugoslavia. È l’inizio di un esodo doloroso per circa 300 mila italiani.

Su tutto, però, cala il silenzio. Fino agli anni ’90, con la caduta del Muro di Berlino e la crisi jugoslava.

Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo, spesso nascoste dalla vegetazione.

È in quelle voragini dell'Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, circa 5000 italiani.


La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo'. 

Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. 


la drammatica mappa delle foibe nella Iugoslavia



Per quasi cinquant'anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane. È una ferita ancora aperta "perché, ricorda lo storico Sabbatucci, è stata ignorata per molto tempo". 


video Rai, 3'



FOIBE: UNA STRAGE NEGATA
di Tiziana Tornabene, 5 C
 

proponiamo adesso  un video di ricostruzione 
realizzato 
da Vanessa Pennisi, Rosita Cipolla, Alessia Leotta e Alessandra Catalano

della classe 5^C 2011/2012




molto interessante anche

LA SEZIONE RAI DEDICATA AL GIORNO DEL RICORDO

ricca di brevi video e dati di approfondimento


Per conoscere meglio i luoghi, le dinamiche politiche ed ideologiche, le fasi e le modalità della eliminazione fisica e dell'esodo degli italiani dall'Istria, dalla Dalmazia, da Fiume, Pola, Zara, pubblichiamo un interessante dossier curato dalla Federazione delle Associazioni di Esuli Istriani, fiumani e Dalmati. Il dossier propone una dettagliata presentazione storica che permette di seguire le vicende fino ai nostri giorni, una ricca bibliografia, carte storico-geografiche e un elenco di esuli che si sono successivamente inseriti nella comunità italiana.






Suggeriamo per gli approfondimenti anche alcune letture attraverso
le fonti on line:





   OGGI


UNA SCHEDA PER CAPIRE
cosa è accaduto, cosa è cambiato
di Grazia Messina

gli stati balcanici oggi



Nessun commento:

Posta un commento