Chi sono oggi i cittadini italiani? O meglio: chi, pur essendo nato in Italia, non è ancora cittadino nè può diventarlo con la legge attualmente in vigore?
Ecco i numeri sui quali ragionare. I minori residenti in Italia, nati da genitori stranieri, sono circa un milione. Di questi, circa 650 mila hanno visto la luce nelle strutture del servizio sanitario nazionale. Il 1° gennaio del 2011 ne risultavano registrati ufficialmente 77.104 e tutto lascia prevedere che i dati, alla fine dell'anno appena concluso, risulteranno aumentati con un incremento che, ormai da diverso tempo, si attesta attorno all'1,5 - 2%.
La cittadinanza solo per discendenza
La legge sulla cittadinanza - l'ultima in ordine di tempo - compirà vent'anni il prossimo 5 febbraio. E' la numero 91 ed è basata sullo "ius sanguinis", il diritto di sangue. Non prevede, infatti, lo "ius soli", cioè il diritto che si acquisisce (come accade per chi nasce negli Usa) per il fatto stesso di fare il primo vagito sul suolo italiano, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Dunque, lo status giuridico dei bambini, figli di immigrati, cui capita di nascere in Italia è inestricabilmente legato alla condizione dei genitori: se i padri ottengono la cittadinanza (compiuti dieci anni di residenza legale) questa si trasmette automaticamente anche ai figli. Come un'eredità.
Una legge anacronistica
Quando vide la luce, la legge 91 del 1992 era già vecchia. Per la semplice ragione che già allora il saldo migratorio era positivo in favore degli stranieri. Oggi appare addirittura anacronistica. Dunque, le parole del presidente Giorgio NapolItano, che parla di "follia" e "assurdità", sembrano quanto mai appropriate. Del resto, è senza dubbio per questo motivo che sulla scia delle affermazioni del capo dello Stato si siano trovati numerosi Consigli comunali e provinciali italiani, nel sancire, nell'ambito dei loro poteri, la volontà di dare cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul territorio italiano.
La campagna L'ITALIA SONO ANCH'IO
Promossa da 19 organizzazioni della società civile, con il sostegno di Carlo Feltrinelli. Il portavoce è Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e e presidente dell'Anci. Ezequiel Iurcovich è il giovane portavoce della Rete G2 6 - Seconda Generazione. "Siamo vicini al traguardo delle 50 mila firme per chiedere la riforma della legge 91. Sono sostanzialmente due i punti attorno ai quali ruota la nostra proposta. Il primo è il riconoscimento cittadini italiani ai bambini nati da stranieri che hanno ottenuto da almeno un anno la cittadinanza del nostro Paese e, contestualmente, garantire lo stesso diritto a tutti i piccoli che, pur non essendo nati qui, abbiano compiuto il primo ciclo scolastico delle elementari. Il secondo punto - ha aggiunto Iurcovich - riguarda il diritto al voto amministrativo per chiunque abbia ottenuto la residenza da almeno 5 anni, come avviene in Francia, Regno Unito e Germania e come è sancito da una convenzione europea del 1992, che hanno firmato tutti, ma che il governo italiano sottoscrisse solo parzialmente, rifiutandosi di accettare i capitoli riguardanti, appunto, la possibilità di voto amministrativo".
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