sabato 25 aprile 2020

buon 25 aprile da Menuccia Leotta, classe 1930



Oggi, 25 Aprile 2020,  abbiamo ricevuto un dono inaspettato. 

E come definire altrimenti questo messaggio sulla  Festa della Liberazione nazionale che la signora Menuccia Leotta ci ha fatto arrivare?

Sempre maestra, come la definisce la figlia Maria Grazia, per il grande compito educativo svolto durante la sua lunga vita nella scuola e nella famiglia, Menuccia Leotta è ormai prossima al suo  novantesimo compleanno.

Ma non smette di essere insegnante.

Ci offre, con la semplicità essenziale ma pregnante dei saggi, emozioni e ricordi di un tempo da noi conosciuto solo sui libri, nelle immagini, nel mondo degli altri.

Ascoltiamola. Ci consegna una storia lontana ma al contempo tanto attuale e presente. 
La storia dell'uomo che aspira e crede e lotta-sempre, ovunque e comunque- per il bene più prezioso. 
LA LIBERTA'

Grazie di cuore, maestra Menuccia Leotta, a lei auguri di libertà

per i tanti e tanti giorni sereni che ancora  l'attendono con i suoi cari


Oggi, 25 aprile, si celebra la Festa della Liberazione,  il giorno in cui le città di Milano e Torino furono liberate dall’occupazione straniera.
Per noi Italiani, la fine della seconda guerra mondiale.
Dopo anni di guerra e di regime fascista, fu indetto il referendum per  scegliere  fra repubblica e monarchia.
Questo si tenne il 2 giugno 1946 e sancì la nascita della Repubblica Italiana.  Per la prima volta votarono le donne. Anche mia mamma allora potè esercitare il diritto di voto.
Allora io ero una ragazzina ma, ancora oggi, credetemi, non riesco a dimenticare il senso di angoscia e di oppressione che provavo in quel periodo così buio della nostra storia, dove non si potevano esprimere opinioni.
Ecco perché il 25 Aprile è importante, per ricordare e onorare gli uomini e le donne che sacrificarono la loro vita, affinchè nessuno dovesse più provare  questo  senso di angoscia.
Oggi anche io voglio dare il mio contributo in questo giorno dedicato alla memoria, rendendo omaggio a Piero Calamandrei leggendo uno stralcio del discorso da Egli pronunciato a Milano nel 1955.

“La Costituzione, è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune che va condivisa fino in fondo. E’ la carta della propria libertà, della propria dignità.
In questa Costituzione, c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Quanto sangue e quanto dolore
Dietro a ogni suo articolo, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, in Africa, per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita affinchè la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Questo è un testamento, un testamento di centomila morti.
 Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.


Buon 25 Aprile

da

Menuccia Leotta, nata a Giarre il 20 luglio 1930



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