post di Marina Bertino
Tra il 1870 e il 1970 circa ventisette milioni di emigranti lasciarono l'Italia per lavorare e vivere all'estero ed oggi circa sessanta milioni di persone di origine italiana vivono in paesi extraeuropei; senza dubbio parecchi altri milioni vivono in Europa fuori dai confini italiani. Si può quindi affermare che il numero di persone di origine italiana che vive fuori d'Italia oggi superi la stessa popolazione italiana, considerando in scala le diverse generazioni.
In effetti “all’indomani del Secondo conflitto mondiale l’intera classe dirigente italiana si trovò concorde sulla necessità di riavviare l’esodo di primo Novecento per alleggerire la disoccupazione e il conseguente disagio economico, che avrebbe potuto avere ripercussioni destabilizzanti.”
Questa fase dell’esodo fu caratterizzata dall’apertura di nuove rotte migratorie, soprattutto transoceaniche, e dalle aree di partenza che “si spostarono progressivamente verso il Mezzogiorno, connotando l’emigrazione italiana come un fenomeno prevalentemente meridionale.”
In particolare “l’Australia, pur continuando a vietare l’immigrazione asiatica, riaprì le sue frontiere proprio per favorire l’accesso di nuovi flussi stranieri. Essa arrivò così a ricevere nei primi vent’anni dopo la guerra, due milioni di immigrati, oltre il 90 % dei quali provenienti dall’Europa e in particolare dall’Olanda, dalla Grecia, dalla Spagna e dall’Italia.”
L’arrivo più consistente di nostri conterranei in Oceania iniziò dopo gli accordi italo-australiani del 1951, che “previdero l’accoglienza di 20.000 immigrati italiani l’anno per cinque anni, selezionati con esclusione dei pregiudicati, ma anche dei comunisti e dei fascisti.”
Così tra il 1947 e il 1961 oltre 200.000 italiani giunsero in Australia e vi restarono, formando oltre il 20% dell’immigrazione totale del periodo; nel 1967 un nuovo accordo stimolò l’immigrazione italiana, grazie all’istituzione di un ente di assistenza per gli emigrati italiani in Australia.
Ho deciso di affiancare lo studio del fenomeno con la presentazione di tre storie di emigrazione degli anni Cinquanta che delineano, attraverso il racconto delle donne intervistate e la loro personale esperienza, un quadro storico-antropologico della presenza siciliana dell’area ionico etnea in Australia. Nel video documentario "Mi ricordo quando sei partita" ho voluto infine conservare questa testimonianza con i volti e le espressioni dei protagonisti della vicenda migratoria. La ricerca, con il documentario, sarà presentata al pubblico a Linguaglossa il prossimo 4 settembre.
Foto per il passaporto delle donne della famiglia Domanti di Castiglione di Sicilia |
Nessun commento:
Posta un commento