La strage di migranti di ieri pone pesanti ed urgenti interrogativi.
Non possiamo rimanere senza risposte.
Abbiamo la necessità di capire perchè è accaduto tutto questo.
- Perchè tanti morti nel Mediterraneo?
- Perchè si sceglie di affidarsi a scafisti spregiudicati pur di raggiungere l'Europa?
- Cosa accade nei paesi da cui fugge tanta gente?
- Cosa può, cosa deve fare, l'Unione europea?
cadaveri senza identità, una tragedia umanitaria |
E'certo che dietro la nuova strage del barcone andato a fuoco nelle acque di Lampedusa, c’è il dramma di migliaia di migranti provenienti all’Africa subsahariana o dal Corno d'Africa.
Sudan, Somalia ed Eritrea sono i Paesi da cui fugge la gran parte dei migranti in cerca d'asilo politico per i conflitti pluridecennali e l'assoluta assenza di rispetto di ogni diritto umano.
Amnesty International ha presentato in breve nel suo rapporto sul 2013 la situazione dell'Africa Subsahariana lanciando un allarme accorato a governi ed organismi preposti alla salvaguardia dell'umanità
Si fugge da questi Paesi. Ecco perchè.
I PAESI DEI MIGRANTI IN ITALIA
Cosa possiamo fare per evitare nuove tragedie?
PARLA IL SINDACO DI LAMPEDUSA
Cosa può fare l'Europa?
da LA REPUBBLICA
da AVVENIRE
da CORRIERE DELLA SERA
Come ha scritto Graziella Priulla sul suo profilo facebook "trecento morti tutti in una volta fanno più scalpore di un morto al giorno per trecento giorni." Una dura verità, questa. E lo si coglie dalla centralità mediatica di questa tragedia. Tuttavia, la speranza è che si riesca a far cambiare il nodo di leggi che stringe queste vicende. Come precisato dal sindaco di Lampedusa, il reato di favoreggiamento della clandestinità spesso inibisce chi potrebbe aiutare ed evitare (almeno in parte) tali sciagure. Lampedusa è il primo approdo, l'Italia, invece, tutta l'Italia è la terra della speranza, una terra in cui dignità e libertà non dovrebbero essere valori negati, per nessuno. E invece, questa gente si trova a scappare da repressioni, violenza, assenza di diritti umani e trova un altro paese che non è in grado di assicurargli nemmeno la vita. E noi, italiani, non possiamo più stare zitti.
RispondiEliminaGrazie Irene per questo lucido intervento. Sentivo proprio il bisogno delle parole degli studenti (anche ex, in questo caso!).
RispondiEliminaDate speranza per questo futuro così complesso :-)