Francesco Virga dal suo blog segnala i versi scritti nel 1914 da
"Il testo della poesia era stato ampiamente pubblicato dai giornali
socialisti piemontesi durante la guerra. Venne poi anche ripreso da
"L'Ordine Nuovo" del 9 gennaio 1921, preceduto da una nota di Palmiro
Togliatti che ne confermava proprio l'ampia diffusione almeno a partire
dal '17: "Un gruppo di operai e tecnici dell'officina Lancia è venuto
ieri a trovarci e ci ha invitato a commentare le nozze reali
italo-germaniche con la pubblicazione della popolare 'Ninna-nanna' di
Trilussa. Nell'accontentarli ricordiamo che la poesia è stata scritta
nel 1917 (sic), in uno dei più cupi periodi della guerra europea e ha
subito avuto un grande successo e una diffusione enorme tra il popolo,
quantunque naturalmente in quel tempo il cantarla fosse reato di...
disfattismo.
Oggi è disfattista la realtà stessa, che fa succedere sotto gli occhi degli uomini fatti che allora potevano sembrare amare previsioni di un animo esacerbato. Perciò quello che allora era fantasia poetica ben può valere oggi come commento politico".
Segue il testo, riportato tuttavia privo dei primi dieci versi come nelle versioni cantate raccolte e con una grafia dialettale lontana da quella utilizzata da Trilussa. Non vi è quindi dubbio che, in queste pubblicazioni su "L'Ordine Nuovo", esso sia la trascrizione a memoria del canto in uso e non quella della poesia.
Noto come al verso 13 del canto figuri "profitto" - come nelle versioni raccolte sul campo - mentre nel corrispondente verso della poesia di Trilussa figura "vantaggio". Al verso 17 figura "coro" in luogo di "covo" e al 20 "è un giro di quattrini" in luogo di "è un gran giro di quattrini": conseguenza di refusi tipografici o della trascrizione del canto fatta a memoria?"
Oggi è disfattista la realtà stessa, che fa succedere sotto gli occhi degli uomini fatti che allora potevano sembrare amare previsioni di un animo esacerbato. Perciò quello che allora era fantasia poetica ben può valere oggi come commento politico".
Segue il testo, riportato tuttavia privo dei primi dieci versi come nelle versioni cantate raccolte e con una grafia dialettale lontana da quella utilizzata da Trilussa. Non vi è quindi dubbio che, in queste pubblicazioni su "L'Ordine Nuovo", esso sia la trascrizione a memoria del canto in uso e non quella della poesia.
Noto come al verso 13 del canto figuri "profitto" - come nelle versioni raccolte sul campo - mentre nel corrispondente verso della poesia di Trilussa figura "vantaggio". Al verso 17 figura "coro" in luogo di "covo" e al 20 "è un giro di quattrini" in luogo di "è un gran giro di quattrini": conseguenza di refusi tipografici o della trascrizione del canto fatta a memoria?"
Dal saggio di Cesare Bermani: "L'Ordine Nuovo" e il canto sociale.
Nella rivista "L'impegno", a. XI, n. 1, aprile 1991
© Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli.
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