Il 20 settembre 1870, ha inizio l’ultimo atto dell’epopea risorgimentale: dopo una breve battaglia i bersaglieri del generale Raffaele Cadorna (padre di Luigi, il comandante dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale fino al disastro di Caporetto), entrano a Roma.
La questione romana si trascinava da tempo. Cavour, ad esempio, l’aveva posta nel suo discorso in parlamento il 17 marzo 1861, data della proclamazione del Regno d’Italia.
Tuttavia i tempi non erano maturi affinché la Città eterna divenisse la capitale italiana. Non era ancora avvenuto perché lo Stato pontificio era protetto da due delle grandi potenze cattoliche europee: l’Austria e soprattutto la Francia di Napoleone III.
Trascorrono gli anni, si succedono i primi ministri del giovane Regno (Cavour muore nello stesso 1861, il 6 giugno), si cerca d’intavolare qualche trattativa con papa Pio IX e con Napoleone III, senza tuttavia raggiungere alcun risultato.
Poi nel luglio del 1870 lo scenario europeo muta completamente, poiché deflagra il conflitto tra Francia e Prussia.
La battaglia decisiva è quella di Sedan, il 1° settembre, quando i prussiani annientano i francesi. La conseguenza indiretta di questa battaglia è che il Papa non è più protetto dalle truppe di Napoleone III. La strada per Roma è libera e, come abbiamo accennato in apertura, il 20 settembre del 1870 la città è di fatto annessa al regno d’Italia.
LA FINE DEL POTERE TEMPORALE DEL PAPA: ROMA SI PREPARA A DIVENTARE CAPITALE DEL REGNO D'ITALIA
LA BRECCIA DI PORTA PIA A ROMA,
APERTA DAI BERSAGLIERI IL 20 SETTEMBRE 1870
IL SERVIZIO RAI AI 150 ANNI DELL'EVENTO
NEL CINEMA
Il primo film a soggetto del cinema italiano degli esordi è La presa di Roma (1905), di Filoteo Alberini, che rievoca l’entrata dei Bersaglieri nella futura capitale del Regno d’Italia, il 20 settembre 1870.
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