venerdì 11 novembre 2016

La Grande Guerre (La grande guerra), Magritte

Ne La Grande Guerre (La grande guerra) un uomo a mezzo busto vestito in giacca e cravatta indossa sul capo una bombetta, ma il volto è coperto da una mela verde. Un oggetto insignificante quale può esserlo un frutto si sostituisce prepotentemente al volto dell’uomo nascondendone i connotati, rendendo la figura totalmente anonima e ostacolando il nostro sguardo che automaticamente va a cercare lo sguardo del ritratto. 

C’è ancora qualcosa in più però: l’uomo stesso nasconde una parte di cielo con la sua figura, ma di questo non ce ne preoccupiamo, perchè è giusto ed è più importante vedere il personaggio raffigurato che il cielo in sottofondo. Neanche il titolo è casuale, ma si riferisce alla prima guerra mondiale, una situazione in cui i soldati diventano solo numeri e la personalità viene totalmente annullata da oggetti non più significanti di una mela.




Magritte, "La grande guerra" o " La grande guerre"( 1964, olio su tela, 65x54 cm, Collezione privata).  



Il pittore ha dato lo stesso titolo ad un altro quadro che presenta una donna in abito bianco, con ombrello, borsetta e un cappello piumato, anche qui il volto è coperto, ma da un mazzo di fiori. "...abbiamo la faccia apparente, la mela, che nasconde ciò che è visibile ma nascosto, il volto della persona. 

E' qualcosa che accade in continuazione...C'è un interesse in ciò che è nascosto e che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra il visibile nascosto e il visibile apparente" 
R.Magritte. 



Da questa affermazione del pittore il titolo prende un senso perchè si tratta di una guerra fra le immagini nata dalla rivolta di due oggetti insignificanti che si contendono la condizione di visibilità ai due volti dei due personaggi. Questo titolo però sarà dovuto anche in parte all'evento reale della Grande Guerra, composta da trincee e da uomini spazzati via a causa di oggetti ancora più insignificanti di una mela o di un mazzo di fiori, una guerra che ha annullato la personalità e dove la cancellazione del volto fa da metafora. Infine di quest'opera risalta anche la sovrapposizione perchè va contro le regole del buon senso e alle gerarchie che organizzano un' immagine di questo tipo: infatti i personaggi coperti, a loro volta, coprono una parte di paesaggio.

René François Ghislain Magritte (Lessines, 21 novembre 1898 – Bruxelles, 15 agosto 1967) insieme a Paul Delvaux è considerato il maggiore pittore del surrealismo in Belgio.
Venne definito le saboteur tranquille per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso. Egli non avvicina il reale per interpretarlo, né per ritrarlo, ma per mostrarne il mistero indefinibile. Intenzione del suo lavoro è alludere pertanto  al tutto come mistero.

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