Nell’autunno del 1918, nella Germania che usciva sconfitta dalla Prima Guerra Mondiale vengono a formarsi un po’ ovunque consigli di operai e di soldati, secondo il modello sovietico. Era stato l’ammutinamento dei marinai di Kiel a provocare la scintilla, determinando uno stato di agitazione che ben presto si diffuse all’interno dell’intera nazione.
LA RIVOLUZIONE SPARTACHISTA E L'INTERNAZIONALE
Le continue agitazioni di questo periodo hanno come protagonisti due personaggi molto carismatici, che si pongono come figura di riferimento dei rivoluzionari comunisti tedeschi: Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg. Essi sono i dirigenti della Lega di Spartaco, nata l’11 novembre 1918 con l’intento di favorire una rivolta operaia spontanea, che sarebbe dovuta nascere come conseguenza degli innumerevoli scioperi e manifestazioni. Il pensiero della Luxemburg si caratterizza per la forte spinta libertaria che avversa ogni gabbia burocratica; ella infatti sostiene che gli organismi rappresentativi (anche quando sono il risultato di un processo rivoluzionario) non devono in alcun modo sostituirsi alla genuina forza creatrice delle masse.
Il progetto dei due dirigenti comunisti si scontrerà tuttavia con la scelta moderata dei socialdemocratici che avevano cercato un compromesso con gli esponenti della vecchia classe dirigente: tra il 4 e il 13 gennaio 1919 (la cosiddetta “settimana di sangue”) il tentativo degli spartachisti di rovesciare il governo mobilitando il proletariato di Berlino fu represso duramente dall’intervento di squadre volontarie paramilitari (i cosiddetti Freikorps, i “corpi franchi”).
Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, dopo essere stati arrestati, furono barbaramente uccisi il 15 e 16 gennaio proprio da alcuni ufficiali di questi gruppi speciali di reduci.
Nonostante il susseguirsi delle proteste, le elezioni per l’Assemblea costituente si svolsero pochi giorni dopo la repressione dei moti spartachisti, il 19 gennaio 1919. I lavori si concluderanno il 31 luglio con il voto della Costituzione (entrata in vigore l’11 agosto). Nasceva così, dalla coalizione tra socialdemocratici, cattolici di Centro e liberali, la Repubblica di Weimar, così chiamata dal nome della città sede dell’Assemblea costituente. Essa si caratterizzò per la forma istituzionale federale e parlamentare, il suffragio universale maschile e femminile, e per i larghi poteri concessi al Presidente della repubblica, eletto direttamente dal popolo.
Le difficoltà economiche, la crisi monetaria, l’instabilità politica e i rischi di insurrezione dei primi anni furono superati grazie a governi di grande coalizione in cui ebbe un ruolo di primo piano (a partire dall’agosto 1923) Gustav Stresemann, leader del partito nazional-liberale.
La Repubblica di Weimar si fondava tuttavia su un fragile equilibrio: le conseguenze del crollo della Borsa di Wall Street nel ’29 e l’ascesa repentina del partito nazionalsocialista di Hitler la travolsero nel 1933.
L'ARTE DEL PERIODO
Erede delle avanguardie anteguerra, il Bauhaus fu una scuola, ma rappresentò anche il punto di riferimento fondamentale per tutti i movimenti d'innovazione nel campo del design e dell'architettura legati al razionalismo e al funzionalismo, facenti parte del cosiddetto movimento moderno.
I suoi insegnanti, appartenenti a diverse nazionalità, furono figure di primo piano della cultura europea e l'esperienza didattica della scuola influirà profondamente sull'insegnamento artistico e tecnico fino ad oggi. La scuola interruppe le sue attività con l'avvento del nazismo.
Il Bauhaus è stato un momento cruciale nel dibattito novecentesco del rapporto tra tecnologia e cultura
“L’obiettivo finale di tutta l’arte è l’edificio! Non vi è alcuna differenza tra l’artista e l’artigiano. L’artista è un artigiano esaltato. In rari momenti di illuminazione, l’arte fiorisce nelle mani dell’artigiano, ma le basi di studio sono indispensabili. Questa è la fonte originale del design creativo”.
Questo era il pensiero alla radice del Bauhaus assieme al sogno più ambizioso: dare terreno all’edificio del futuro in cui si uniscono in simbiosi tutte le discipline artistiche.
Superando il distacco tra arte e artigianato, l'oggetto creato doveva essere
BELLO, UTILE E PRATICO
Il movimento Bauhaus ebbe vastissimo influsso sull’architettura e su tutte le forme d’arte applicata, ma è noto anche per aver aperto le porte alla parità dei sessi. “Non ci deve essere alcuna differenza tra il sesso più bello e quello più forte” aveva detto Gropius: la scuola era aperta ad entrambi i sessi, tentando, pur non riuscendoci mai del tutto, di discostarsi dalla mentalità marcatamente maschilista dell’epoca.
Gli studenti del Bauhaus ebbero la fortuna di avere due grandi maestri: Paul Klee che tenne un “insegnamento formale figurativo” che comprendeva lo studio delle proporzioni, delle immagini riflesse, delle forme e dei colori primari, e Kandinskij, che tenne un corso sul disegno analitico e la composizione cromatica, prediligendo gli effetti di colore risultanti dalle loro sovrapposizioni.
Vi erano poi numerosi laboratori di ceramica, tessitura, grafica, scultura in legno ecc. La sezione architettura, la più fertile e rappresentativa del Bauhaus, era organizzata in un corso teorico e pratico, strutturato in 3 fasi consecutive: risoluzione di piccoli problemi architettonici, partecipazioni in gruppi a grandi lavori e la tesi di diploma.
L'ESPRESSIONISMO
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