La firma della Dichiarazione di indipendenza americana, il 4 luglio 1776 |
[...] Noi abbiamo inviato petizioni, redatte nei termini più umili, chiedendo
la riparazione dei torti subiti; le nostre ripetute petizioni non hanno ricevuto altra risposta che
ripetute offese. Un Sovrano, il cui carattere è contraddistinto da tutto ciò che può definire un Tiranno,
non ha diritto a governare un popolo libero.
Né abbiamo mancato di usare ogni attenzione nei confronti dei nostri fratelli inglesi. Li abbiamo
ammoniti di volta in volta circa i tentativi del loro Corpo legislativo di estendere su di noi una giurisdizione
illegittima. Abbiamo rammentato loro le circostanze della nostra emigrazione e del nostro
insediamento in questa terra. Abbiamo fatto appello alla loro magnanimità ed al loro innato senso di
giustizia, e li abbiamo scongiurati, in nome dei vincoli dovuti alla nostra comunanza di sangue, di
sconfessare quelle usurpazioni che avrebbero finito inevitabilmente per recidere i nostri rapporti e la
nostra collaborazione.
Anch’essi tuttavia sono stati sordi alla voce della giustizia e della consanguineità. Noi dobbiamo
pertanto piegarci alla necessità di dichiarare la nostra secessione e di considerarli, così come consideriamo
il resto dell’umanità, nemici in guerra ed amici in pace.
Noi, pertanto, rappresentanti degli Stati Uniti d’America, riuniti in Congresso generale, appellandoci
al Supremo Giudice dell’universo quanto alla rettitudine delle nostre intenzioni, solennemente
proclamiamo e dichiariamo, in nome e per autorità dei buoni Popoli di queste Colonie, che queste
Colonie Unite sono, e devono di diritto essere Stati liberi e indipendenti; che sono disciolte da ogni
dovere di fedeltà verso la Corona britannica e che ogni vincolo politico fra di esse e lo Stato di Gran
Bretagna è e dev’essere del tutto reciso; e che quali Stati Liberi e Indipendenti, esse avranno pieno
potere di muovere guerra, di concludere la pace, di stipulare alleanze, di regolare il commercio, e di
compiere tutti quegli altri atti che gli Stati Indipendenti possono di diritto compiere. E a sostegno della
presente Dichiarazione, con ferma fiducia nella protezione della Divina Provvidenza, noi offriamo
reciprocamente in pegno le nostre vite, i nostri averi ed il nostro sacro onore.
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Esercizio: rispondi dopo avere letto il documento:
- chi scrive il testo?
- cosa si critica nell'operato del sovrano inglese?
- cosa si propone per correggere gli errori del monarca?
- con quali argomenti si giustifica la separazione dalla Gran Bretagna?
- a chi si affidano gli estensori del testo per la decisione presa?
- a quali documenti e metodi di analisi già studiati ti riporta la struttura del documento?
una rivoluzione in atto:
1773-1787
Dall'inizio del 1700 l'Inghilterra aveva consolidato la propria egemonia come potenza coloniale, allargando i propri domini anche sui territori del Nord America. Spinti da una situazione di crisi politica e religiosa, molti inglesi si convinsero a lasciare la madrepatria e tentare la fortuna attraversando l'Atlantico.
Dissidenti politici, minoranze religiose perseguitate in patria ( come i puritani), avanzi di galera o semplicemente uomini in cerca di avventura: i coloni si differenziavano notevolmente tra loro per estrazione culturale, economica e religiosa.
La fine della guerra dei Sette Anni (1756-1763) aveva cancellato in modo definitivo le ambizioni di dominio della Francia sull'America, mentre l’impero britannico si era esteso a tutto il Canada e ai territori ad est del Mississippi.
Per riprendersi dalle spese affrontate nel conflitto con la Francia, la Gran Bretagna introdusse nuove tasse nelle colonie americane e il monopolio commerciale, scatenando le reazioni dei coloni, ormai da tempo organizzati in assemblee legislative autonome e insofferenti per le continue pressioni inglesi.
Per riprendersi dalle spese affrontate nel conflitto con la Francia, la Gran Bretagna introdusse nuove tasse nelle colonie americane e il monopolio commerciale, scatenando le reazioni dei coloni, ormai da tempo organizzati in assemblee legislative autonome e insofferenti per le continue pressioni inglesi.
Le colonie inglesi erano tredici che possono essere schematicamente raggruppate in tre macro-aree:
- 4 partendo da nord, la Nuova Inghilterra ( la c.d. New England)- con Rhode Island, New Hampshire, Connecticut, Massachusetts- dove vivevano i discendenti dell'antica emigrazione religiosa;
- 5 al centro le colonie atlantiche ( il Mid-Atlantic) - Maryland, Delaware, New Jersey, Pennsylvania, New York - in cui gli inglesi si erano frammischiati con gli eredi dei coloni tedeschi, olandesi, irlandesi che erano sbarcati su queste coste nel Seicento;
- 4 infine le colonie meridionali- Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Virginia - in cui aveva preso piede un'aristocrazia agricola fedele alla Chiesa anglicana e che, per la coltivazione delle terre, faceva massiccio uso di schiavi neri provenienti dal continente africano.
DIVISIONE DEI POTERI NELLE DUE CARTE COSTITUZIONALI
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repubblica parlamentare
repubblica presidenziale
repubblica semipresidenziale
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(con riferimento agli articoli della Costituzione italiana) TRA:
elettorato attivo e passivo
durata delle cariche
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