domenica 17 aprile 2011

Giuseppe Mazzini: questione sociale o progetto unitario?

post di Adriana Savoca, Marzia Trovato, Salvatore Calderone
classe V G




La questione su un Mazzini socialista o non socialista è stata ampiamente discussa. Noi abbiamo messo a confronto le interpretazioni degli storici Franco Della Peruta e Antonio Gramsci per capire meglio la prospettiva ideologica di una delle figure più rilevanti del Risorgimento italiano.





1 commento:

  1. La figura di Mazzini è sempre stata criticata e interpretata in epoche e situazioni diverse, in quanto le sue scelte e il suo pensiero non furono sempre lineari e di facile comprensione. Senza dubbio l'influenza religiosa era molto forte, ma egli fu in grado di coniugare anche un pensiero politico di ampio respiro, un pensiero che fu accolto da una buona parte del ceto medio-alto italiano. Tuttavia, a Mazzini mancava la pragmaticità: la teoria era per molti aspetti di "nobile" respiro, ma mettere in atto il suo pensiero non era facile. Ecco perchè il suo messaggio non riuscì a passare nei cuori dell'intera popolazione italiana, ma restò solo negli animi dei più istruiti (abbastanza colti da cogliere l'importanza del suo significato). Sappiamo che Mazzini fu aiutato dagli altri "eroi della Patria" per rendere "Il Bel Paese" unito: infatti il ruolo di Garibaldi e Cavour fu anche quello di organizzare un'azione efficace che potesse sortire un effetto duraturo, non restando più nella pura astrazione. In fondo è importante riflettere su questi aspetti della storia: bisogna prendere coscienza che un messaggio non deve essere solo significativo, ma deve essere anche e soprattutto diretto e adattato al suo tempo. La rapidità e l'efficacia con cui si raggiungono gli individui sono spesso le formule vincenti anche nella vita di tutti i giorni.

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