Ancora sulla mafia.
CANTATA PER LA FESTA DEI BAMBINI MORTI DI MAFIA
La professoressa Gabriella Gullotta mi ha fatto conoscere una cantata assai singolare. Scritta da Luciano Violante (e già qui vi è una sorpresa poichè siamo abituati a leggere dell'autore testi di diritto e saggi politici), questa "forma di racconto tipica del Mezzogiorno d'Italia" mette al centro delle vittime di mafia, tutte evocate per nome, per impegno, per circostanza di morte, i bambini e la loro innocenza assoluta. Così discorso politico e indignazione civile, affidandosi a sentimenti elementari quali amore, sofferenza, solidarietà, senso di giustizia, riportano a nudo l'offesa all'umanità che la mafia rappresenta. Attorno a questi bimbi sono gli adulti, donne e uomini, a creare una festa fatta di amore e speranza. Un messaggio corale che vuole essere insieme denuncia incessante del male e appello alla coscienza civile.
Riportiamo alcuni versi dedicati a Palermo ( 21, pag 46):
Palermo di sete e di sangue
Palermo di odi
Palermo di forza
Palermo di intelligenza
dove le stesse mani ormai grigie a partire
da Cassibile tessono trame
di soldi di potere di sangue
Palermo mediterranea e normanna
Palermo araba e fenicia
Palermo dove le donne hanno gli occhi
del Principe dei fiori di giglio
e fianchi delle korai
Palermo dove Micene e Madrid si sono sposate
lasciando poi che la prole marcisse
Palermo dove le stesse mani a partire
da Cassibile tessono trame di affari
e di sangue
quando finirai di schiacciare i tuoi figli
quando finirai di consegnarti nelle mani
dell'ultimo dei venuti per poi masticarlo
lentamente e sputarlo via
con un sorriso sottile
aspettando il prossimo da osannare e da masticare
pensando di essere furba
quando finirai di vendere i tuoi figli che hanno
capito e che possono ancora capire
e che perciò vanno uccisi
da Roma dove ti usano arrivano gli ordini
ma tu Palermo superba e ingenua esegui
e fingi di non capire
dove comincia il servo e finisce il padrone
non festeggiare Palermo questo tuo buio potere
che ride e trionfa non vive dentro le tue strade
né conosce il tuo cuore
né disegna il tuo futuro.
Salva i tuoi figli Palermo,
prima che cadano tutti
Salva i tuoi figli Palermo
prima di trasformare l'intera Sicilia
in una gigantesca cripta dei cappuccini
piena di cadaveri secchi.
Così cantava il vento tra i carrubi e gli ulivi
la notte orribile di Capaci.
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