post di Tindaro Lo Iacono, classe 5 L
« E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto
sull'ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e
della sua notizia, la sera del giorno della sua morte.
Ecco
l'importante: che ne restasse sempre uno. »
Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny, edizione Einaudi, pag. 392
Il partigiano Johnny è un film del 2000 diretto da Guido Chiesa, tratto dall'omonimo romanzo di Beppe Fenoglio (1922-1963).
Il romanzo è considerato uno dei più importanti romanzi della Resistenza e del Novecento italiano. Tuttavia Fenoglio non riuscì mai a pubblicarlo in vita: lo stesso titolo non è autografo, ma va attribuito ai curatori della prima edizione Einaudi (1968). Gran parte delle vicende, pur romanzate, furono realmente vissute dall'autore in prima persona, ed è quindi lecito riconoscere in Johnny una proiezione dell'autore.
Beppe Fenoglio divenne partigiano dopo l'armistizio dell'8 settembre, che apprende mentre si trova, ancora militare al servizio dello stato, nella caserma Govone.
locandina del film |
Trama:
Johnny, studente universitario appassionato di letteratura inglese, dopo l'8 settembre 1943 diserta dall'esercito a Roma e ritorna a casa, ad Alba. Inizialmente rifugiatosi in una villa in collina, dove si dedica ai suoi studi, dopo la morte di un amico decide di agire in prima persona, lascia quindi la città e si aggrega alla prima formazione partigiana che incontra, i "rossi" guidati dal Biondo, dei quali non condivide l'ideologia comunista, ma solo il desiderio di combattere i fascisti. Rimasto solo dopo che il gruppo si è sbandato sotto l'attacco tedesco, riesce a raggiungere la formazione autonoma degli "azzurri", guidati dal carismatico Comandante Nord, in contatto con gli alleati angloamericani, meglio equipaggiati ed organizzati. Tra di loro ritrova il suo caro amico Ettore e insieme partecipano alla temporanea, simbolica occupazione di Alba.
Johnny, studente universitario appassionato di letteratura inglese, dopo l'8 settembre 1943 diserta dall'esercito a Roma e ritorna a casa, ad Alba. Inizialmente rifugiatosi in una villa in collina, dove si dedica ai suoi studi, dopo la morte di un amico decide di agire in prima persona, lascia quindi la città e si aggrega alla prima formazione partigiana che incontra, i "rossi" guidati dal Biondo, dei quali non condivide l'ideologia comunista, ma solo il desiderio di combattere i fascisti. Rimasto solo dopo che il gruppo si è sbandato sotto l'attacco tedesco, riesce a raggiungere la formazione autonoma degli "azzurri", guidati dal carismatico Comandante Nord, in contatto con gli alleati angloamericani, meglio equipaggiati ed organizzati. Tra di loro ritrova il suo caro amico Ettore e insieme partecipano alla temporanea, simbolica occupazione di Alba.
Stefano Dionisi, partigiano Johnny, in una scena del film |
Ma tanti, piccoli scontri decimano e disperdono le loro forze, Ettore viene catturato e condannato a morte, Johnny si ritrova ad affrontare il duro inverno del 1944 di nuovo solo. In primavera, Nord riunisce gli uomini e riprendono le attività di guerriglia. Il film si chiude su un'immagine fissa di Johnny impegnato in combattimento, forse sopraffatto dai nemici, seguita dalla scritta "Due mesi dopo la guerra era finita".
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