Settembre 1943 – Febbraio 1947: il calvario degli italiani di Istria e Dalmazia, uccisi a migliaia dalle truppe comuniste di Tito nelle cavità carsiche: le foibe.
Una tragedia ripercorsa, nel "Giorno del ricordo", dal professor Raoul
Pupo raccontando non solo la storia delle deportazioni e delle stragi,
ma anche il dramma di centinaia di migliaia di esuli costretti a
lasciare le terre dei propri padri.
Comincia tutto all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre: la
penisola istriana finisce sotto il controllo del Movimento di
Liberazione jugoslavo guidato da Tito.
In un mese le foibe si riempiono dei corpi di almeno 500 italiani. Diventeranno
alcune migliaia al termine della seconda guerra mondiale, quando gli
jugoslavi occupano la Venezia Giulia e cominciano le deportazioni. Nel
1947, poi, il Trattato di Pace di Parigi impone il passaggio di Zara,
Fiume e di gran parte dell’Istria alla Jugoslavia. È l’inizio di un
esodo doloroso per circa 300 mila italiani.
Su tutto, però, cala il silenzio. Fino agli anni ’90, con la caduta del
Muro di Berlino e la crisi jugoslava.
VIDEO RAITRE
45'
45'
con Raoul Pupo
di Pierluigi Tiriticco
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