Pubblicate nei giorni scorsi le statistiche sul tasso di disoccupazione giovanile: in Italia sale al 36,2 %, ed è il dato più alto registrato dal 1992. Un paese senza lavoro può diventare un paese da cui fuggire. Anche l'emigrazione è infatti in crescita. A Palermo dal 2001 al 2011 la popolazione si è ridotta di tremila unità l'anno. E tutto il Sud è nella stessa condizione. L'Italia sembra non essere più un paese per i giovani.
Siamo di fronte ad una reale emergenza sociale e culturale, le cui radici sono economiche ma anche politiche per le scelte dissennate dei governi degli ultimi decenni.
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, a maggio è al 36,2%. Lo rileva l'Istat nei suoi dati provvisori resi noti questa mattina. Si tratta del tasso più alto sia dall'inizio delle serie storiche mensili (ovvero dal gennaio del 2004) che da quelle trimestrali (iniziate nel quarto trimestre del 1992). La disoccupazione giovanile quindi sale ancora, aumentando di 0,9 punti percentuali su aprile e così mettendo a segno un record storico (finora mai era stato registrato un tasso più alto).
Ecco che a maggio oltre uno su tre dei giovani "attivi" è in cerca di un lavoro. Mentre se si rapporta il dato dei disoccupati tra i 15 e i 24 anni sul totale della popolazione nella stessa fascia d'età risulta in cerca di un impiego più di uno su dieci anni, il 10,5%.
Il tasso di disoccupazione tra la popolazione nel suo complesso a maggio è al 10,1%, in lieve calo (-0,1 punti percentuali) a confronto con aprile, quando toccò un massimo dall'inizio della serie storica mensile (gennaio 2004). Mentre sale di 1,9 punti percentuali su base annua. Si tratta della prima diminuzione, anche se lieve, del tasso di disoccupazione da febbraio del 2011, quindi da quasi un anno e mezzo. Tuttavia i tecnici dell'Istat spiegano che il quadro resta "sostanzialmente stazionario" con la disoccupazione che rimane su "valori molto elevati".
Il tasso di disoccupazione nel paesi della zona euro a maggio è salito all'11,1%, quando ad aprile era all'11% e nel maggio 2011 era al 10%. Nell'intera Unione Europea, la disoccupazione a maggio è cresciuta al 10,3% dal 10,2% di aprile, quando un anno fa era al 9,5%. Lo comunica Eurostat in una nota. Nel mese di maggio 2012 sono rimaste senza lavoro 24.868 persone nei 27 paesi dell'unione, di cui 17.561 Nell'area euro. In confronto ad aprile, il numero di persone senza lavoro è aumentato di 151mila unità nell'intera unione e di 88mila nell'area euro. In confronto al maggio 2011, la disoccupazione riguarda 1,9 milioni di persone in più nei 27 paesi, di cui 1,8 milioni nella zona della valuta unica.
Tra gli stati membri si va dai tassi minimi di Austria (4,1%), Olanda (5,1%), Lussemburgo (5,4%) e Germania (5,6%), ai massimi di Spagna (24,6%) e Grecia (21,9% il dato di marzo 2012). Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, quella che interessa i ragazzi sotto i 25 anni di età, nel mese di maggio ha registrato un tasso del 22,6% nell'area euro e del 22,7% nell'intera unione europea. Nel maggio di un anno fa, i due dati erano rispettivamente al 20,5% e al 21%. Si calcola che nell'unione a maggio ci fossero 5,517 milioni di under 25 senza lavoro, di cui 3,4 nella zona euro, con un aumento rispettivamente di 282mila e 254mila unità in confronto al maggio 2011. I tassi più bassi li registrano Germania (7,9%) e Austria (8,3%), mentre i livelli più alti sono di Grecia (52,1%, dato di marzo 2012) e Spagna (52,1%).
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